Oggi al via i tabelloni principali dello US Open. Mats Wilander ha colto l’occasione per parlare a EurosportUK della campionessa in carica, la Raducanu, in un ragionamento che si è allargato abbracciando a tratti la situazione generale del tabellone femminile.
Da un lato Wilander riconosce alla britannica qualità che le permetterebbero potenzialmente di difendere il suo titolo: “Penso dobbiamo tenere presente che può riuscire in un’altra cavalcata. Di sicuro, perché gioca bene, nel suo gioco ha un’incredibile continuità e mentalmente c’è tutto il tempo, su ogni punto”.
Dall’altro però ci sono difficoltà non indifferenti: “La questione, però, è che siccome l’ha vinto penso ci siano molte donne che o credono in se stesse o le loro squadre e i loro allenatori gli dicono ‘Ehi, Emma Raducanu ha vinto lo US Open, quindi perché tu no? ‘”
“Penso che vincendo abbia aperto il vaso di Pandora: mentre prima c’erano magari dalle cinque alle dieci giocatrici che davvero credevano di poterlo vincere, adesso ci sono cinquanta giocatrici che pensano di poterlo vincere, e questo lo rende molto più difficile”.
Non solo. Rispetto all’anno scorso Wilander individua una differenza nel gioco della Raducanu che potrebbe rivelarsi cruciale: “L’unica cosa che un po’ mi preoccupa è che allo US Open dell’anno scorso pensavo stessimo guardando qualcuno che a) si muoveva meglio di molte; b) era mentalmente più forte di molte e c) quasi la cosa più importante: lei alcune davvero le sopraffaceva, e credo che qui stia un punto di domanda”.
Wilander si spiega: “Non l’ho vista sopraffare nessun altra giocatrice. Ha vinto partite lottando, muovendosi bene e trovando continuità, ma pensavo che durante lo US Open dell’anno scorso ci avesse mostrato di avere un qualcosa in più su entrambi i lati, dritto e rovescio, e anche nel servizio”.
“Naturalmente è una giocatrice completa ma la domanda è, le manca forse quel colpo letale che hanno Elena Rybakina e Iga Swiatek? Sarà questo a fare la differenza alla fine?”
“Dobbiamo essere attenti con Emma Raducanu. Bisogna darle alcuni anni per acclimatarsi al Tour. Non c’è stata, non sa cosa significhi”.