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    Osaka–Gauff a San José, parola alle protagoniste

    Domani in programma al WTA500 di San José c’è l’atteso scontro tra Naomi Osaka e Cori Gauff, l’una pluricampionessa Slam, l’altra stella in rampa di lancio, sulle tracce delle quote vertiginose toccate dalla giapponese ex n.1.

    A San José la Osaka ci torna reduce da un infortunio al tendine d’Achille che l’ha tenuta fuori durante la stagione sull’erba, saltata in toto. Un ulteriore stacco è stato il cambio d’allenatore, annunciato il 20 luglio scorso, che ha visto terminare il rapporto di lavoro intrapreso nel 2019 con Wim Fissette, collaborazione durante la quale Osaka ha vinto due dei suoi quattro Majors.

    Al posto della Fissette è subentrato il padre, Leonard François, già suo mentore in passato, di cui Naomi ha detto: “Mi fa sempre pensare fuori dagli schemi”.

    “Ogni volta che penso che qualcosa va davvero male lui mi fa capire che c’è molto più di positivo di quel che sembra. Quando sono stressata inizia a ballare o a fare qualcosa per farmi sentire meglio. È piacevole averlo intorno e mi fa ricordare quando ero piccola”.

    Passando al tema della sua prossima avversaria, Osaka ha parlato di un futuro brillante che attende la giovane americana, ancora appena diciottenne: “È nel Tour da un po’ e penso che le persone non lo sappiano visto quanto giovane è. Sta migliorando ogni anno, sta imparando molto e penso sia solo questione di tempo prima che vinca uno Slam”.

    “L’ultima volta che abbiamo giocato a Cincinnati ero molto tesa… voglio vedere cos’ha migliorato. Quando scendo in campo so chi sono, per cui semplicemente voglio vedere cos’ha in serbo. Penso che una cosa che ho in più rispetto a lei è la molta esperienza. Di partite ne ho giocate decisamente più di lei, sarà interessante vederla crescere”.

    Cori Gauff dal canto suo ha riconsiderato il suo percorso, tra obiettivi futuri e momenti chiavi alle spalle, come la sua vittoria contro Venus Williams e il periodo trascorso tra le mura domestiche durante le fasi più critiche della pandemia.

    “Quel momento – battere Venus a Wimbledon – mi ha fatto pensare che i miei sogni fossero più vicini a diventare realtà di quanto credessi”.

    “Credo che la pandemia mi abbia permesso di premere il pulsante pausa per un po’. Ho avuto tempo per maturare. Tutto era talmente accelerato. È egoista da dire, perché la gente era in difficoltà, ma semplicemente mi sono goduta lo stare un po’ a casa con la mia famiglia. Mi ha dato tempo per riflettere su tutto”.

    “Adoro Iga, ma quando l’ho guardata sollevare il trofeo alla cerimonia mi sono detta di voler introiettare quel momento e visualizzarlo per farmi lavorare più duramente di modo da essere la prossima persona a sollevarlo. Mi ha rilassata, ma me lo ha fatto desiderare decisamente di più. Pensavo di desiderarlo di più prima, ma immagino che vederlo coi tuoi occhi te lo faccia volere ancora di più”.   

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