Il tennis, si sa, è la massima espressione per chi lo pratica e lo ama così tanto. Scendere in campo, è un po’ come salire su un palco scenico. Anzi, non è ‘un po”, è proprio così.
Gli sguardi del pubblico pagante, mesi e mesi di preparazione ripetendo sempre gli stessi movimenti, preparando gli imprevisti, scegliendo i ‘vestiti di scena’, che altro non sono che il perfetto abbigliamento sportivo consono all’occasione unito all’appoggio dei colleghi prima di scendere in campo. E dell’allenatore, che fa da ‘regista’.
In teatro, prima di iniziare a recitare, si dice ‘merda, merda, merda!’. Nel tennis, questo lo si dice più che altro quando si gioca un colpo sbagliato.
E questa è forse l’unica grande differenza tra i due.
Il teatro sembra recitato, ma non è altro che una manifestazione della vita reale di ciascuno di noi.
Per chi crea lo spettacolo, è mettersi in gioco, proprio come fa un tennista, per chi guarda, è intrattenimento, momento di introspezione, di ascolto, di pausa dalla vita quotidiana.
Se avete letto i miei articoli precedenti, vi ricorderete di quando Will Smith ha interpretato il padre delle sorelle Williams, il signor Richard.
Un’interpretazione eccezionale che gli sarà costato mesi e mesi di lavoro e studio per poter raggiungere e trasmettere davvero e dal profondo del cuore che cosa provasse un padre fiero di poter difendere le proprie figlie contro tutti e contro tutto, fino a farle diventare le n.1 al mondo.
Vi immaginate un Leonardo Di Caprio che impersonifica Roger Federer? Si sa quanto siano entrambi appassionati e impegnati nella lotta contro le ingiustizie umanitarie e dell’ecosistema.
O l’attore di Superman che interpreta Nadal?
Per tutti noi, i grandi campioni, sono come supereroi.
Voi, se doveste scegliere un personaggio da far interpretare, chi scegliereste?
A presto,
Giulia Guidetti