7-5, 6-4 e il coltello ce l’hai dalla parte del manico. Ma il coltello bisogna affondarlo, e a Musetti è tremata la mano. Arrivati al terzo la biforcazione: il greco non ha fatto che prendere fiducia e gettarsi a capofitto nell’impresa, mentre l’italiano è parso scricchiolare sempre più, rivolgersi al suo angolo più che per una soluzione per una formula magica. È finito tutto a gambe all’aria (2-6, 3-6, 2-6), cosa che ha fatto sì pensare a una magia, ma di Tsitsipas, che ai trentaduesimi affronterà il classe ’96 ceco Zdenek Kolar (n. 134).
Queste le sue parole nell’intervista a bordo campo a partita conclusa: “Il mio tennis all’inizio non c’era, non lo so, mi sono sentito davvero fuori ritmo, sembrava che nulla quadrasse, ma sono stato capace sul serio di rientrare in quello stato mentale che cercavo. È stata una gran corsa per accaparrarsi quel terzo (set) alla fine, ma nel complesso sono contento di aver mostrato dello spirito combattivo là fuori. Non ho lasciato il campo senza aver dato qualcosa”.
“Ho cercato di riottenere la mia motivazione e tornare in partita più forte. È stato un processo da passo dopo passo, non è successo tutto in solo momento. Penso di aver iniziato a crederci di più dopo aver vinto il terzo set, ho sentito che quello era il momento per me di veramente tentare il tutto per tutto, di spingere con le gambe, con tutto il corpo per tendere a un obiettivo e creare delle opportunità”.
“La cosa più grande, più importante, è l’aver vinto nella partita quei tre ultimi set consecutivi. È una buona inerzia, credo. Posso imparare molto da questa partita su come approcciare certe situazioni ed essere saggio… non direi saggio, piuttosto essere presente in ogni singolo momento perché in questi Grandi Slam tutti questi piccoli dettagli contano ed è anche una maratona, il che lo rende ancora più difficile”.