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    TennisTalker MagazineNewsParola ai giocatori – Sinner e Wawrinka si raccontano dopo i sedicesimi
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    Parola ai giocatori – Sinner e Wawrinka si raccontano dopo i sedicesimi

    Sinner sarà impegnato oggi contro Krajinovic, in quello che sarà il suo secondo ottavo di finale su quattro partecipazioni agli Internazionali d’Italia. Il passaggio del turno non è stato semplice, quella contro Fognini si è rivelata una vera e propria battaglia, con l’altoatesino dominato dal ligure nel secondo set, e con un terzo non esente da scricchioli. Nel 2020 – anno dell’unico altro approdo agli ottavi a Roma – la campagna dell’altoatesino terminò per l’appunto agli ottavi con la sconfitta per mano di Dimitrov, speriamo sia questo l’anno buono per stabilire un nuovo record personale nel più prestigioso evento italiano, almeno sulla carta le condizioni sembrano favorevoli.

    D) – “Yannik, congratulazioni, quello di stasera è stato un grande momento, sei orgoglioso di come l’hai gestito?”

    “Sì, è stata dura, di sicuro… ho provato a giocare il mio miglior tennis, specialmente nei punti importanti, nel secondo set lui ha alzato il livello, ha giocato meglio di me, poi il terzo set è stata un po’ una montagna russa, fortunatamente nell’ultimo set ho fatto un buon lavoro nel riuscire a brekkarlo per primo e questa di sicuro oggi è stata la chiave”

    D) – “Quanto è stato difficile emotivamente parlando, sapendo quanto lui ci tenesse, quanto tu ci tenessi, voglio dire, lui è un amico, un collega, ma anche un rivale”.

    R) – “È un grande amico, e naturalmente, come ho detto, mi ha dato molta fiducia quando ci ho giocato durante la Coppa Davis, è un giocatore molto speciale, proprio come (ha fatto) oggi, può alzare il suo livello in modo incredibilmente rapido… è stata dura, di sicuro, ma ho cercato di rimanere lì, ho cercato di restare concentrato e penso questo oggi sia stato molto importante”.

    D) – “Quanto lontano puoi arrivare questa settimana?”

    R) – “Non lo so, prendiamo giorno per giorno e poi vedremo”

    Gran torneo di Wawrinka, che come predetto da Bublik a Montecarlo non ha tardato molto a ingranare. Pur dato per sfavorito sia contro Opelka che contro Djere, lo svizzero ha dato prova della sua caparbietà riuscendo in entrambi i casi a negoziare due difficili vittorie sui tre set. Oggi lo attende una sfida, quella contro Djokovic, per la quale lui stesso è il primo a dire di non essere ancora pronto, ma l’emozione di giocare davanti un pubblico è tanta e la voglia di trovare sempre nuovi stimoli non manca.

    D) – “Stan, dopo tutto il tempo che sei stato via, com’è stato sentirli cantare il tuo nome?”

    R) – “Questa è esattamente la ragione per la quale mi sono allenato e ho fatto la riabilitazione per più di un anno, per giocare in atmosfere come questa, che per me è sempre stato molto bello, stasera è stata ancora una gran lotta, (ho ricevuto) un gran sostegno dai fan, ed è sempre qualcosa di speciale, alla mia età, dopo tutto quel che ho fatto nella mia carriera questa è una delle ragioni principali per cui ancora gioco, per avere l’opportunità di giocare di fronte ai fan”.

    D) – “Ti ricorda un po’ chi sei e quel che hai fatto?”

    R) – “Mi aiuta a continuare a fare quel che amo, il tennis è una passione, il pubblico è super, queste atmosfere sono, come ho detto, la ragione per cui dopo due operazioni e un anno fuori sto ancora giocando a tennis a 37 anni, per vivere momenti così più che posso e me la sto godendo molto”.

    D) – E il premio, credo sia un premio, sarà domani l’entrare sul campo centrale qui a Roma insieme a Novak Djokovic, come sarà?”

    R) – Non proprio il miglior premio (ride), ma è sempre speciale giocare contro di lui. Penso, come ho detto molte volte, che il mio gioco e la mia forma fisica non siano dove vorrei che fossero, per cui ritrovarmi contro il miglior giocatore sarà molto difficile per me, di sicuro, perché non penso di essere pronto a competere a quel livello, ma è quel di cui ho bisogno, ho bisogno di quel tipo di sfide, ho bisogno di motivarmi in modo da continuare a migliorare”.

    D) – “Sono emozioni forti, non è così?”

    R) – “Sì, lo sono, è stato un anno duro per cui sono felice di essere qui”. 

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