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    Iga Swiatek è in finale a Indian Wells, “bilanciare l’aggressività e il controllo, credo questa sia la cosa più importante nel tennis”

    Gran vittoria di Iga Swiatek 7-6(6) 6-4 contro Simona Halep. La polacca è stata in grado in entrambi i set di rientrare da un break di svantaggio dando prova di una solidità mentale non indifferente. L’eliminazione dell’ex n. 1 gli è valsa la sua prima finale a Indian Wells, dove se la vedrà con Maria Sakkari, capace di battere nell’altra semifinale Paula Badosa, detentrice del titolo. La vincitrice della finale – in programma domani con inizio intorno alle 20:00 – diventerà la nuova n. 2 al mondo. 

    Vediamo ora una stralcio della conferenza stampa tenutasi dopo la partita con la Halep, occasione in cui Iga ha spiegato, tra le altre cose, come anche dopo aver vinto il Roland Garros nel 2020 si sentisse ancora tutt’altro che arrivata. 

    “È stato molto intenso, molto fisico, abbiamo avuto i rally più lunghi che ho giocato qui… all’inizio ho dovuto adattarmi al nuovo ritmo perché Simona stava sicuramente giocando un po’ più lentamente rispetto ai round precedenti, e sono piuttosto orgogliosa di esserci riuscita, mentalmente sono stata abbastanza forte”

    D) “Considerando la resistenza che hai affrontato oggi, è stata questa la tua miglior partita del torneo?”

    R) “Difficile da dire… è stata la più dura, anche se nel primo set stavo perdendo a volte ho sentito comunque di avere un certo controllo su dove stesse andando il match, sono dovuta anche rientrare da alcuni break per cui penso che mentalmente sia stata la più dura… anche rientrare nel tie-break mi costato sicuramente parecchie energie… ma non saprei se da un punto di vista del tennis sia stata la migliore, direi che è stata la più entusiasmante e probabilmente se l’avessi guardata (invece di giocarla) sì sarebbe stata la più entusiasmante”.

    D) Nell’intervista sul campo hai detto che questa era la prima volta che giocavi contro Simona sentendo di essere la favorita, che avresti dovuto vincere, vorrei sapere da dove viene questa percezione, è solo questione di ranking? E come hai gestito la pressione”.

    R) Anche quando stavamo giocando all’Australian Open (Halep l’ha battuta ai sedicesimi dell’AO 2021), anche se è stato dopo la mia vittoria al Roland Garros, sentivo ancora di essere la sfavorita, quello era stato il mio secondo torneo dopo la vittoria al Grande Slam, per cui non mi sentivo accasata nella top 10 o top 20, ma adesso è diverso, sento di avere molta più esperienza che posso usare ma, d’altra parte questo comporta delle aspettative… per cui sì, sentivo di non essere più la sfavorita e volevo mostrare qualcosa di diverso, mostrare quel che ho imparato, questa era la mentalità differente che ho avuto e se sia stato più semplice o difficile farcela con questa mentalità onestamente penso sia stato un po’ più difficile, ma del resto devo ancora abituarmi a non essere la sfavorita… e ho percepito una gran differenza, perché giocatrici come Simona o Caroline Wozniacki con cui ho giocato a Toronto, ho sempre sentito (contro di loro) come se non avessi nulla da perdere, ma stavolta è stato un po’ diverso, anche adesso non ho nulla da perdere ma è abbastanza difficile ricordarsene continuamente.

    D) “Quest’anno stai giocando in maniera un po’ diversa, c’è più aggressività nel tuo gioco, sembra che tu giochi molto liberamente, mi chiedevo, ti rende felice giocare così?”

    R) Sì, sicuramente… voglio dire, di partite ne vinco di più per cui… (ride)… per cui sicuramente questo mi fa felice, a volte le partite sono un po’ più facili di come sarebbero se certi momenti giocassi più arretrata, mi piace anche che di esser brava a bilanciare l’aggressività e il controllo, credo questa sia la cosa più importante nel tennis, perché sì noi siamo molto forti e possiamo colpire davvero forte ma dobbiamo (saper) scegliere il momento giusto, prima non sentivo di riuscirci ma (del resto) credo sia una cosa che arriva assieme all’esperienza, per cui sì, mi sento meglio, mi sento di avere più opzioni, più abilità”. 

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