I due italiani scendono in campo alla ricerca del pass per i quarti. A sbarrare la strada a Sonego è Casper Ruud, n. 8 al mondo e vincitore a inizio ottobre dell’ATP250 di San Diego (piegato in finale il novello campione a Indian Wells, Cameron Norrie). Appare più agevole il turno per Sinner, quantomeno sulla carta: il prodigio altoatesino dovrà infatti vedersela col beniamino locale Dennis Novak (n.116), presente al torneo grazie a una wild card.
Sonego – Ruud 1-2 (5-7, 6-4, 4-6)
Una chiave di lettura che inquadra gli umori del primo set sta nei punti racimolati sulla seconda battuta (e conseguentemente in quelli raccolti sulla seconda risposta). Se in queste due categorie sono eccellenti i risultati del norvegese (rispettivamente 80% e 61%), così non è per il classe ’95 torinese (33% e 20%). Detto ciò l’avvio è di quelli rapidi, con i primi tre game in cui non si va mai oltre il 40-15. Nonostante qualche scossone in più nel quarto e quinto game, la parità perdura fino alla soglia del settimo. Qui ecco che l’italiano arpiona il primo break point della partita (l’unico a suo favore in tutto il primo set), soffiando il servizio a Ruud e portandosi sul 4-3. Sonego è però riacciuffato già al game successivo, frangente in cui Ruud realizza ciò a cui mira chiunque abbia appena subito un break point: sul 15 pari prende il largo con tre punti consecutivi, è un comodo controbreak. L’inerzia sospinge il norvegese che si aggiudica in scioltezza anche il nono game e al decimo ingaggia un’estenuante battaglia con Lorenzo (in totale quattro deuce), senza tuttavia convertire i due set point che si ritrova sul piatto – Sonego salva allo stesso tempo servizio e pelle. Ancora una volta il momentaneo successo precede un improvviso crollo: il norvegese nei due game successivi fa 40-15, suo il set al primo break point del dodicesimo.
Il secondo set marca la risalita dell’italiano, abile nel correggere il tiro e primeggiare proprio là dove nel primo set aveva più sofferto: 63% di punti concretizzati sulla seconda battuta e 60% sulla seconda risposta (Ruud registra rispettivamente 40% e 38%). Siamo sul 4-3 per Casper e salvo qualche tumulto nel secondo, terzo e settimo game, il resto del set è corso via liscio. All’ottavo ecco che il norvegese si guadagna il primo break point del set, pericolo scongiurato da Sonego senza particolari strascichi, tanto che nel giro di due punti il game è in tasca all’italiano. Le parti si invertono e nel nono è Lorenzo che – sotto 30-0 – si fa avanti salendo fin sul 40:Ad. Il torinese coglie al volo l’opportunità facendo suo il game già al primo break point. La decima frazione è un assolo di Sonego, con l’avversario incapace di mettere anche un solo punto sul tabellino.
Il terzo set per più della metà vola. I primi sette game se ne vanno rapidi in un botta e risposta lontano dallo schiodarsi dalla parità. Le acque si agitano all’ottavo, frazione in cui Sonego – traballante sul 40-15 per Ruud – è alle prese con due break points rivali. Sull’orlo di una brutta caduta l’italiano reagisce aggiudicandosi infine il game senza concedere più alcun punto al norvegese. Ruud però prima tiene botta una volta tornato alla battuta (5-4), poi si rifà sotto mettendo Lorenzo nuovamente sotto la pressione di un 40-15. Questa volta il torinese salva il primo match point ma al secondo i giochi si chiudono.
Sinner – Novak 2-0 (6-4, 6-2)
Non sono mancate le prove per Sinner in questa sfida all’apparenza in discesa. La prima si materializza già al quarto game del primo set. Questa la situazione: Jannik, al servizio, è in svantaggio 40-15. Il divario è piuttosto rassicurante per l’austriaco, eppure i due break point all’attivo non gli basteranno per infrangere la resistenza del rivale: tre punti consecutivi di Sinner e primo importante crocevia alle spalle. Quel che rimane del set passa in fretta – non si andrà mai più in là del 40-15, – con l’altoatesino capace di rubare il servizio al settimo game e navigare in acque sicure fino alla conquista del set. Decisamente più turbolenta l’apertura del secondo, con Jannik che al primo game si appropria del servizio dell’avversario ma rischia subito di perderlo a suo volta. L’altoatesino si soccorre con tre provvidenziali i tre punti in fila, in quella che sembra la riedizione del quarto game dello scorso set. Non è l’unico copione che si ripete, anche questo uno-due fatto di break point vinto-break point quasi subìto si rinnova. Passato il terzo game in cui ha servito Novak ma trionfato Sinner, ecco che al game successivo l’italiano deve affrontare i break points figli della voglia di rivalsa dell’avversario (che stavolta si dà il caso siano tre, 40-0). La scalata riesce e l’austriaco – ritrovatosi appaiato con il nativo di San Candido alla stessa altitudine (40-40) – crolla, riconsegnando all’italiano il controllo del game. Sarà l’ultima insidia di un set che troverà non molto più tardi la sua conclusione sul definitivo 6-2.
I quarti di finale:
- Berrettini-Alcaraz
- a seguire: Auger-Aliassime-Zverev/de Minaur
- non prima delle 17.30: Tsitsipas/Tiafoe – Schwartzman
- a seguire: Sinner-Ruud