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    Alla scoperta del gioco: Angoli, Traiettorie, Velocità

    Alla scoperta del gioco: Angoli, Traiettorie, Velocità – Luca Bottazzi

    Conoscere i principi generali in grado di regolare fattori quali gli angoli, le traiettorie e le velocità della palla, sono saperi fondamentali alla base dello sport del tennis. Nella speranza di risultare di qualche utilità per il miglioramento del gioco degli appassionati, mi avvalgo del saggio principio di iniziare dalle cose semplici, prima di affrontare quelle più complesse. Un postulato acquisito dagli insegnamenti dell’amico Marco Vecchi, noto e stimato formatore di figure professionali con la racchetta in mano.

    In questo modo, è facile scoprire come da una posizione angolata sia più semplice produrre angolazioni, anziché tentare l’azzardo dal centro del campo. Ulteriormente, presidiare una posizione vicina alla rete comporta la possibilità di ottenere la maggior apertura degli angoli. Difatti, se proviamo a indirizzare la palla stringendo l’angolo alla nostra destra e poi successivamente sulla sinistra, sommando le due azioni comprendiamo come sia possibile arrivare a sfiorare addirittura i centottanta gradi di angolazione. Eppure, se da quel punto del campo indietreggiamo solo di pochi passi verso la riga del servizio di metà campo, capiamo quanto le angolazioni tendano invece a restringersi.

    De facto, più si perde campo tanto più si vanifica la possibilità di ottenere l’apertura degli angoli.
    Contestualmente, il volo della palla nel gioco del tennis si riassume nelle cosiddette traiettorie, le quali sono prevalentemente curve. Vertigini paraboliche, per dirla come il sommo Galileo, intimo amante e studioso anche della Pallacorda, autentico antesignano del tennis. Così, per ottenere traiettorie lineari, il fenomeno si può realizzare solo nel caso in cui la palla venga schiacciata verso terra da sopra la rete.

    Difatti, più si gioca lontani dal campo tanto più la traiettoria curva, alzandosi maestosa verso il cielo.
    Viceversa, nel caso di avanzamento del giocatore verso la rete, la parabolica si attenua sensibilmente, permettendo ulteriormente la variazione delle profondità di gioco: palla corta e lunga.
    Inoltre, è bene ricordare come nelle traiettorie diagonali il volo della palla faccia tendenzialmente più strada rispetto a quelle in lungo linea. Il fatto comporta di conseguenza come la palla, a parità di velocità nel suo tragitto in aria, impieghi più tempo per arrivare nel campo avversario sulla diagonale rispetto al lungo linea. Perciò, le diagonali servono in via principale per difendersi e manovrare, mentre quelle in lungo linea per attaccare o finire il punto.

    Infine, quando siamo nella condizione di colpire la palla sopra l’altezza della rete si manifesta il momento nel quale possiamo esprimere ogni tipo di velocità. Al contrario, quando la palla viene colpita sotto l’altezza della rete, sfuma invece l’opportunità di produrre velocità elevate.
    In conclusione, questa breve disamina illustra i principali aspetti strategici capaci di regolare e quindi comporre il favoloso quadro del gioco del tennis. La speranza è quella di aver regalato agli appassionati nuovi occhi per riuscire a osservare e praticare la disciplina con maggior chiarezza e semplicità.

    Luca Bottazzi – Vi é piaciuto l’articolo? Avete domande da fare all’esperto? Se si, non esitate a contattarci, sempre qui su tennistalker!

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