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    George Floyd: il supporto del tennis al Black Lives Matter

    George Floyd era un afroamericano di 46 anni, nato a Houston, in Texas, e deceduto il 25 maggio 2020. L’autopsia conferma che la causa del decesso é stata l’asfissia. Questa, é stata provocata dal ginocchio dell’agente di polizia di Minneapolis premuto sul collo di Floyd per più di 7 minuti.

    La polizia arrivò in quanto secondo due commessi del negozio Cup Food l’uomo aveva comprato delle sigarette con una banconota falsa da 20 dollari. Il video della presa in custodia di George Floyd, in cui pronuncia le parole ‘i can’t breathe – non riesco a respirare’ ha fatto il giro del mondo.

    La violenza perpetuata ai danni dell’uomo afroamericano ha fatto esplodere numerosissime rivolte in tutta America. Gli afroamericani già da tempo subiscono soprusi di ogni genere, mentre ai bianchi sembra essere tutto concesso, in nome di un curioso ‘White Priviledge’.

    Cosa accada esattamente oltreoceano é difficile, cosi come difficile é capire tutti i sottili meccanismi che regolano una società interraziale.

    Ciò che é sicuro e condiviso é che la popolazione di colore vive ancora oggi atti di violenza e razzismo.

    Questo, nel 2020, é inaccettabile. Il movimento ‘black lives matter’ si é diffuso in tutto il mondo, radunando una folla sempre più numerosa in difesa dei diritti dei più deboli. Ogni vita é degna di essere vissuta e rieducare é il primo passo per una nuova società, in cui vi sia concordia e rispetto.

    Come ha reagito il tennis dopo la morte di George Floyd

    Sono tantissimi i tennisti che hanno espresso solidarietà verso quanto accaduto in America, unendosi alla campagna per la difesa della popolazione di colore, condividendo l’hashtag #BlackLivesMatter o postando una foto a sfondo nero, con la didascalia ‘Black-Out Tuesday‘.

    Tra gli atleti che si sono esposti ricordiamo Nadal, Naomi Osaka, che ha twittato ‘solo perché non sta accadendo a te non vuol dire che non stia accadendo affatto‘, seguita da Billie Jean King, Amanda Anisimova, Djokovic, Serena Williams e Frances Tiafoe.

    Tra i tanti sportivi che parlano a gran voce, spicca la protesta di Coco Gauff. La giovane stella del tennis ha pubblicato un tweet con un video di alcune vittime di colore della polizia, accompagnato da una provocazione: “Sarò la prossima?”

    I gesti di solidarietà sono stati tanti e si sono tradotti anche, e soprattutto, in donazioni monetarie. Per chiunque volesse contribuire, si può donare direttamente al George Floyd Memorial Fund per aiutare la famiglia di Floyd, nonché alle organizzazioni sul campo nel Minnesota, come il Minnesota Freedom Fund (che aiuta a pagare le cauzioni), Black Visions Collective (in sostegno di comunità nere autonome e sicure) e Reclaim The Block (che lavora per trasferire denaro dal dipartimento di polizia ad altre aree del bilancio della città).

    Considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un si o per un no.. Parole forti quelle di Primo Levi, ad oggi sempre più attuali.

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