La kazaka, impeccabile nel girone, ha ammesso di aver avvertito un lieve dolore durante il riscaldamento prima del match con Alexandrova. Domani sfiderà Jessica Pegula per un posto in finale
È stata finora una marcia quasi perfetta quella di Elena Rybakina alle WTA Finals di Riyadh: tre vittorie in tre incontri e una sensazione di dominio che l’ha proiettata tra le principali favorite per il titolo. Ma alla vigilia della semifinale contro Jessica Pegula, la ventiseienne kazaka ha rivelato un piccolo campanello d’allarme. “È successo nel riscaldamento della partita di ieri con Alexandrova. Ho sentito un leggero fastidio alla spalla, ma spero non sia nulla di serio”, ha spiegato la numero sei del mondo.
Un dettaglio che non cancella l’impressione di solidità lasciata nel girone. Rybakina ha aperto il torneo convincendo contro Amanda Anisimova, recente bi-finalista Slam e campionessa a Pechino, poi ha rimontato Iga Swiatek con autorità, vincendo dodici degli ultimi tredici giochi e assicurandosi così la qualificazione. Contro Alexandrova, pur con le semifinali già in tasca, Rybakina non ha inteso fare regali: “Voglio vincere ogni match, mi serve fiducia per la prossima partita”, ha sottolineato.
Dopo un 2025 lunghissimo — la qualificazione alle Finals è arrivata solo grazie alla semifinale raggiunta a Tokyo, che le ha permesso di superare Mirra Andreeva per pochi punti nella Race — Rybakina ha ammesso di essere “un po’ stanca fisicamente”, ritenendo però che il giorno di riposo goduto ieri le sarebbe stato sufficiente a ricaricare le batterie.
Domani la kazaka in semifinale troverà Jessica Pegula: la tennista USA è avanti 3-2 nei precedenti, ma Rybakina ha vinto l’ultimo, poche settimane fa in Billie Jean King Cup. Nello storico anche un incrocio alle Finals, nel 2023 a Cancun, vinto da Pegula. La tennista nata a Buffalo, brillante contro Jasmine Paolini, arriva con fiducia e il solito tennis pragmatico, che non si lascia impressionare dai match che si allungano ingarbugliandosi.
Per Rybakina la chiave sarà partire forte, sfruttando il servizio e il dritto che finora l’hanno resa quasi ingiocabile. Se la spalla non farà scherzi, la semifinale promette di essere uno scontro alquanto interessante tra potenza e lucidità: due giocatrici agli antipodi per stile, ma entrambe perfettamente consapevoli che a Riyadh, a questo punto, non si può più sbagliare.
