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    Le magnifiche otto: Elena Rybakina, la regina di ghiaccio nel fuoco delle Finals di Riyadh

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    Terza puntata della rubrica Le magnifiche otto di TennisTalker, dedicata alle protagoniste delle WTA Finals di Riyadh. Otto campionesse, otto storie di talento e carattere. È il turno di Elena Rybakina: la campionessa dal volto impassibile e dal tennis glaciale…

    Dalla steppa kazaka al tetto del tennis mondiale

    Nata a Mosca il 17 giugno 1999, Elena Rybakina ha iniziato a giocare a tennis all’età di sei anni. Per anni è stata una promessa del tennis russo, fino a quando nel 2018 ha deciso di rappresentare il Kazakistan, nazione che le ha offerto il sostegno necessario per sviluppare appieno il suo talento. Una scelta coraggiosa, ma rivelatasi decisiva: da quel momento, la sua carriera ha imboccato la via della consacrazione.

    Finale junior 2017 tra Rybakina e Swiatek (Rybakina vinse per 1-6, 7⁷-6⁵, 6-3) / foto presa da x.com

    Rybakina è cresciuta in un contesto semplice, in una famiglia che le ha insegnato disciplina e dedizione. Da bambina praticava anche ginnastica e pattinaggio, ma è stato il tennis a catturarla per sempre. “Nel tennis non puoi nasconderti”, ha raccontato una volta. “O vinci o impari”.

    Il suo primo grande passo nel professionismo arriva nel 2019, quando conquista il titolo a Bucarest e chiude la stagione tra le prime 40 del mondo. Un anno dopo, la consacrazione: cinque finali nei primi otto tornei del 2020 e un ingresso lampo nella Top 20.

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    Wimbledon 2022: Il salto

    Il 2022 segna il punto di svolta. A Wimbledon, Rybakina compie l’impresa che la proietta tra le grandi: vince il suo primo Slam, battendo in finale Ons Jabeur. È la prima tennista kazaka della storia a riuscirci.

    Quel successo, arrivato con freddezza e compostezza quasi disarmanti, diventa il suo marchio di fabbrica. Mentre le altre esultano, Elena rimane calma, lo sguardo fisso, come se avesse appena finito un allenamento. “Non mi serve urlare per essere felice”, dichiarò in conferenza stampa.

    Dopo Wimbledon, arrivano altri successi importanti: il titolo a Indian Wells 2023, le finali a Miami e all’Australian Open 2023, e la vittoria a Roma nello stesso anno. La costanza, il servizio devastante e la mentalità glaciale le permettono il 12 giugno di raggiungere il numero 3 del mondo, suo career best ranking.

    2024: la stagione della maturità

    Nel 2024, Rybakina conferma di essere ormai una delle leader del circuito. Trionfa a Brisbane, Abu Dhabi e Stoccarda, raggiunge la semifinale a Wimbledon e i quarti al Roland Garros. Le sue prestazioni la rendono una presenza fissa nelle fasi finali dei grandi tornei.

    La collaborazione con coach Stefano Vukov, spesso discussa ma indubbiamente efficace, continua a plasmare una giocatrice sempre più completa. Con lui Elena ha affinato non solo il suo servizio (tra i più potenti e precisi del tour), ma anche la capacità di cambiare ritmo e gestire le emozioni nei momenti chiave.

    Il 2024 si chiude con il ritorno al n.3 del ranking WTA e la certezza di appartenere stabilmente all’élite del tennis mondiale.

    2025: tra ambizione e rivincita

    Il 2025 per Elena Rybakina può essere definito come un anno di riflessione e riaffermazione: non privo di alti e bassi, ma contrassegnato dalla capacità di reagire e ritrovare fiducia.

    Dopo un buon inizio sulla terra rossa, tra cui la vittoria al Internationaux de Strasbourg dove ha superato in finale Liudmila Samsonova 6-1, (2)6-7, 6-1. La tennista kazaka ha attraversato un periodo in cui la costanza è stata un problema: ha ammesso che “la stagione è stata diversa da quelle a cui ero abituata, ho impiegato più tempo del solito per ritrovare il livello che voglio”.

    Rybakina Wimbledon / x.com @sebsharfam2

    Dal punto di vista tecnico-tattico, Rybakina ha confermato i suoi punti di forza (servizio poderoso, altezza che le consente ampiezza nei colpi, buonissimo timing in risposta) ma ha anche mostrato qualche fragilità: errori in momenti chiave, cali di ritmo nei momenti decisivi e qualche sconfitta “evitabile” che ha rimandato la piena esplosione.

    Verso la fine della stagione l’andamento è stato più convincente: la vittoria al Ningbo Open su Ekaterina Alexandrova per 3-6, 6-0, 6-2 le ha permesso di raccogliere fiducia e punti in ottica qualificazione per le WTA Finals 2025. In quell’occasione ha dimostrato di saper reagire dopo un set iniziale in cui era in difficoltà, imprimendo un’accelerazione decisiva nei set successivi, segno di maturità mentale crescente.

    Infine, la qualificazione per le WTA Finals, segnando la sua terza partecipazione consecutiva, rappresenta non solo un obiettivo raggiunto ma anche un segnale: Rybakina è ancora nell’élite del circuito e, nonostante le difficoltà, è capace di mettere a segno risultati utili nei momenti cruciali.

    In sintesi: il 2025 potrebbe non essere l’anno “da manuale” che molti si aspettavano da una campionessa Slam, ma è senza dubbio un anno di transizione produttiva. Rybakina ha ricalibrato, ritrovato ritmo, e si presenta alla fase finale della stagione pronta a puntare su maggiore consistenza e spunti di eccellenza.

    Stile di gioco e mentalità

    1,84 metri di potenza e precisione. Il servizio è la sua arma più temuta: fluido, esplosivo, capace di superare spesso i 190 km/h. Ma non è solo potenza. Il suo tennis è fatto di timing perfetto e controllo dei tempi. Ama i colpi piatti, le traiettorie pulite, il dominio da fondo campo.

    È una giocatrice che non spreca un gesto: pochi sorrisi, poche parole, tanto tennis.

    Chi la conosce bene, però, sa che dietro quell’apparente freddezza si nasconde una persona gentile, ironica, che ama leggere e passare il tempo con la famiglia. I social li usa poco, ma ogni post racconta qualcosa di autentico: un allenamento, un tramonto, una tazza di tè dopo un match vinto.

    Verso Riyadh

    Alle WTA Finals 2025 di Riyadh, Elena Rybakina si presenta come una delle favorite più silenziose. Non cerca i riflettori, li attira. Non parla di rivincite, ma le costruisce punto dopo punto.

    Le Magnifiche Otto rappresentano l’élite del tennis mondiale.
    Elena Rybakina ne è l’emblema più glaciale: una regina silenziosa che non ha bisogno di parole per lasciare il segno.
    A Riyadh, “Ice Queen” sarà pronta a trasformare la freddezza in dominio sul campo e chiudere la stagione con un finale all’altezza del suo talento.


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