Tra match-point mancati e rimonte subite, Elisabetta la spunta dopo quasi tre ore di partita contro Diane Parry
Esordio vincente – ma tutt’altro che semplice – per Elisabetta Cocciaretto al Guangzhou Open (WTA 250). La 24enne marchigiana, numero 95 del ranking mondiale, ha superato dopo due ore e 44 minuti di battaglia la francese Diane Parry (n.125 WTA) con il punteggio di 6-4 6-7(7) 6-2, in un incontro che definire “montagne russe” è quasi riduttivo.
Cocciaretto era avanti un set e 4-0 nel secondo parziale, con due palle per il 5-0, ma proprio quando la vittoria sembrava già scritta – e il commentatore televisivo sottolineava come la francese fosse ormai in balia del gioco dell’azzurra – è arrivato il blackout. Parry ha approfittato di ogni incertezza dell’avversaria, rimontando fino ad annullare 5 match point e a vincere il tie-break del secondo set dopo essere stata sotto 0-5.
Una rimonta incredibile della francese, certo, ma anche un campanello d’allarme per Cocciaretto, che troppo spesso fatica a chiudere partite già indirizzate. È la dimostrazione di quanto, nel tennis femminile, niente sia davvero deciso finché non cade l’ultima palla.
Nel terzo set l’azzurra è riuscita finalmente a ritrovare calma e lucidità: ha strappato il servizio alla rivale nel quinto game e, complici anche i problemi fisici di Parry (medical time out per la caviglia sinistra), ha messo al sicuro la partita chiudendo 6-2 al sesto match-point complessivo.
Una vittoria che vale doppio, perché interrompe un digiuno nel tabellone principale di un torneo WTA che durava da Monterrey, a fine agosto. Al prossimo turno Cocciaretto affronterà la cinese Wang Xiyu (n.163), in tabellone grazie a una wild card, che ha superato Francesca Jones in due set.
Un successo sudato, sofferto e… pieno di lezioni. Perché sì, il tennis femminile è anche questo: un’altalena di emozioni dove il confine tra trionfo e disfatta può essere questione di un solo colpo.