Il ventunenne francese non sarà a Flushing Meadows: i guai fisici lo hanno già costretto a fermarsi a Parigi, saltare l’erba e rinunciare a Cincinnati
Arthur Fils non giocherà l’Open degli Stati Uniti. Lo ha annunciato lo stesso numero 20 del mondo con un messaggio sui propri canali social: dopo lo stop al Roland Garros il nuovo grande prospetto del tennis transalpino era stato costretto a saltare l’intera stagione su erba e, appena accarezzata l’idea di un ritorno in Canada, aveva dovuto rinunciare anche a Cincinnati. Ora il forfait più doloroso: quello che costringerà Arthur a saltare a piè pari la trasferta a New York.
Il 2025 era iniziato sotto buoni auspici per il giocatore nato a Bondoufle: a ventun anni Arthur si era arrampicato fino al numero 14 del ranking mondiale, un traguardo che lo aveva di fatto incluso nel gruppetto dei giovani giocatori da tenere sott’occhio. Poi, al Roland Garros, la crepa: contro Jaume Munar la schiena cede, il match si complica, Fils resta in campo, vince al quinto set ma lascia l’impressione di un atleta incrinato. Nel turno successivo non si presenta nemmeno contro Rublev: forfait secco.
Da lì comincia il calvario. La rinuncia all’erba, Wimbledon in televisione. Rientra a Toronto dopo due mesi, convinto di potersi rimettere in marcia. Non è così: i dolori ricompaiono, prima in Canada poi nella marcia di avvicinamento a Cincinnati. È lui stesso a raccontarlo: “La tensione che ho avvertito al mio ritorno mi ha portato a prendere la difficile ma ragionevole decisione di ritirarmi dagli US Open. Ho bisogno di un recupero completo”.
Non è solo un’assenza dal tabellone di Flushing Meadows. Per Fils è il rischio concreto di perdere il capitale costruito lo scorso autunno: il titolo di Tokyo, la semifinale di Basilea. Senza quel bottino, il ranking può sgonfiarsi in poche settimane, restituendo un’immagine impietosa: da promessa lanciata a caso clinico da ricostruire.
Arthur promette di lavorare per tornare “in forma smagliante”. Ma la verità, nascosta dietro alle sue stesse parole, è che non c’è certezza su quando e come potrà farlo. A ventun anni, Fils è già costretto a imparare che nel tennis la gloria dura un attimo, e il vuoto che segue può diventare un’abitudine.
Al suo posto nel tabellone principale dello US Open giocherà un lucky loser. Sperando che sia più fortunato del povero Fils.