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    Wimbledon amaro per Bolelli e Vavassori: due tie break condannano gli azzurri all’addio

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    Zero break, percentuali alte al servizio ma nervi fragili allo spareggio: Pavlasek e Ziekinski sfruttano le indecisioni di Siomone e Andrea e li estromettono dal torneo dopo due ore sul filo del rasoio

    A. Pavlasek/J. Zielinski b. [7] S. Bolelli/A. Vavassori 7-6(9) 7-6(5)

    Pomeriggio triste per la coppia italiana da corsa nel pomeriggio londinese. Simone Bolelli e Andrea Vavassori hanno lasciato il Court 8 senza mai perdere il servizio, ma proprio qui sta il paradosso di una partita scivolata via come sapone bagnato: nei ventiquattro game ordinari i nostri rappresentanti non hanno concesso neppure una palla break, poi due tie break hanno seppellito le loro speranze.

    Nel primo set si è filati dritti fino al cinque pari con scambi lampo; poi l’undicesimo game, l’unico davvero lottato (ben otto punti!) ha confermato l’equilibrio. Quindi, come prevedibile già da un po’, è stato il tredicesimo gioco a decidere. Lì gli azzurri hanno annullato due set-point sul 4-5, se ne sono procurati uno sul 7-6, ma un doppio fallo di Bolelli ha rimesso tutto a posto e Pavlasek-Zielinski hanno chiuso 11-9 alla quinta occasione, volée di Pavlasek a cancellare l’ultima speranza italiana.

    Il secondo set ha avuto la stessa sceneggiatura con un colpo di scena in miniatura: sul tre pari Vavassori ha spinto forte in risposta, guadagnandosi l’unica palla break del match, ma Zielinski ha salvato con un ace. Nuovo tie-break: i Nostri sono scivolati subito 2-4, hanno rimontato per il cinque pari, poi un altro doppio fallo (stavolta di Bolelli dal lato sinistro) e una risposta affettata di Pavlasek hanno consegnato alla coppia ceco-polacca il 7-5 finale.

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    Il resto è cronaca di nervi: i due azzurri hanno rinunciato a spingere la seconda palla nei momenti-clou, affidandosi alla prudenza proprio quando magari sarebbe servito rischiare un pizzico di più, e Pavlasek-Zielinski – meno raffinati ma più freddi – hanno stretto la presa sulla partita quando era il momento di quagliare. Davanti agli occhi di Bolelli e Vavassori sono così sfilate, una dietro l’altra, la finale di Halle persa il 22 giugno e le ferite di Melbourne, replica di un copione in cui il tie-break si trasforma in ghigliottina.

    Per Simone e Andrea adesso testa al Nordamerica, perché la stagione è appena a metà e uno Slam sul cemento è già stato vicino in più di un’occasione. Pavlasek e Zielinski, invece, dovranno restare concentrati sui Championships, e lo faranno volentieri: agli ottavi saranno attesi da Hugo Nys ed Edouard Roger-Vasselin, decimi favoriti in gara.

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