Taylor batte Fonseca in mattinata nel match sospeso ieri per oscurità e nel tardo pomeriggio ha la meglio su Giron in un altro incontro tiratissimo. Sulla manica la testa di serie numero uno ha già vinto tre volte: praticamente il tinello di casa
Ci sono giocatori che per qualche ragione si legano a un torneo: vuoi per l’accoglienza del pubblico; sicuramente per la superficie; magari a causa delle condizioni atmosferiche; spesso per un’imperscrutabile – o chiarissima, poco importa – passione per le locali tradizioni enogastronomiche, socioculturali, meteo-ambientali. Vai a sapere. Taylor Fritz, nell’East Sussex, si trova come nel giardino di casa. Tre titoli vinti (2019, 2022, 2024) e una final four quest’anno, sperando in qualcosa di meglio, of course.
Se consideriamo che i titoli vinti in carriera dal ragazzo di San Diego sono nove, l’importanza, anche statistica, per non dire percentuale, dei giardini a ovest della manica per il buon Taylor si comprende piuttosto facilmente. Aggiungiamo al conto pure il trofeo sollevato a Stoccarda meno di due settimane fa dopo la finale con Zverev e allora occhio a Fritz, sui fili d’erba più famosi del mondo, già a partire dalla prossima settimana.
“Ho vinto quasi la metà dei miei trofei su erba,” ha detto Taylor dopo il complicato ottavo di finale sfilato in due tranche a Joao Fonseca, “il che ha dell’eccezionale se consideriamo quanto è corta la stagione su questa superficie. Mi trovo a mio agio, se le condizioni ambientali non sono troppo instabili sento di avere il controllo del gioco“.
Il kid brasileiro, che non è stato svezzato in giardino e sta ancora andando a scuola per interiorizzare gli scivolosi rimbalzi della pallina on grass, gli ha comunque dato un bel filo da torcere. Ieri, quando su Eastbourne stava calando il buio, gli organizzatori hanno dato il via libera per giocare il tie break del secondo, forse confidando in un allineamento del tabellone prima della mezzanotte e quindi in un successo di Fritz, che aveva già vinto il primo parziale.
Fonseca ha beffato il supervisor vincendo il tredicesimo gioco, e ha per giunta allungato la contesa quando il ragazzo californiano sembrava destinato a una rapida vittoria mentre il tabellone segnava 5-3 USA al terzo. Rimontato sul cinque pari, Fritz è riuscito a piazzare il colpo di reni decisivo negli ultimi due giochi, sacrificando comunque qualche ora di riposo prima di affrontare Marcos Giron nei quarti.
Riposo che peraltro sarebbe stato utile, a conti fatti: il numero 46 del mondo, già affrontato nove volte in carriera, ha reso la giornata complessa a Fritz per due ore e ventisei minuti, prima che il finalista dello US Open 2024, confortato dal 95% di punti vinti con la prima in campo nel terzo parziale, piazzasse il break utile ad accaparrarsi un posto in semifinale giusto mentre il povero Giron stava servendo nel dodicesimo game per assicurarsi il tie break dirimente.
Nella semifinale di domani Fritz affronterà Davidovich Fokina, che ha battuto in due Mensik giocando una gran partita. Avrà l’ardire, Alejandro, di mettere in disordine il salotto di Fritz?