Carlos Alcaraz ha raccontato i suoi primi anni di carriera in una docuserie su Netflix, mostrando un lato di sé sconosciuto al pubblico. Non sono mancate critiche nei suoi confronti

“A Mi Manera” si intitola la nuova docuserie Netflix su Carlos Alcaraz, composta da tre puntate e incentrata sulla stagione 2024 del murciano. Un anno magnifico per Carlitos, concluso con due slam e tre vittorie su tre contro Jannik Sinner, ma anche pieno di momenti bui, soprattutto a partire dal mancato oro olimpico, sfuggito sia in doppio che in singolare.

Il titolo della serie – in italiano “A Modo Mio” – spiega perfettamente la mentalità del 21enne Alcaraz. Un ragazzo umile ma allo stesso tempo ambizioso, che punta a vincere non seguendo modelli preconfezionati, ma essendo sé stesso. La famiglia, gli amici, gli amori e le uscite sono ciò che permettono allo spagnolo di essere felice e di vivere la sua carriera con leggerezza.

Le critiche di Ferrero

Alcaraz, come in un film di Hollywood, dovrà però scontrarsi più volte con “papà” Ferrero, coach che lo ha preso a 15 anni sacrificando tutto per lui, e il suo agente Albert Molina. “La sua concezione del lavoro è così diversa che mi fa dubitare che possa diventare il migliore della storia” dice Ferrero. Una frase molto forte, che forse spiega anche l’allontanamento momentaneo dell’ex numero uno al mondo come guida tecnica del murciano.

Ferrero vorrebbe un Alcaraz quasi “schiavo” del tennis, seguendo l’esempio di Djokovic: “Novak sta molto attento all’alimentazione, dorme quando deve dormire, si allena quando deve allenarsi… una dedizione assoluta per essere il migliore” dice il coach spagnolo. Carlitos vorrebbe invece trovare un equilibrio nella sua vita: “Gioco a tennis perché mi diverto davvero, ma a volte non provo quella sensazione, vado ai tornei e gioco per obbligo, penso alla classifica, al bonus e perdo di vista ciò che è importante per me“.

L’aiuto di Federer

Un confuso Alcaraz cerca risposte e le prova ad ottenere dai big three, in particolare è Federer che gli dà uno splendido consiglio: “Gli ho chiesto cosa ha fatto per mantenere la sua motivazione per così tanto tempo, e lui mi ha detto che devi rendere la vita più piacevole e devi trovare in qualche modo il divertimento in ogni torneo a cui partecipi. Incontra gli amici, cerca cose da fare, vai a vedere i film, trova sempre qualcosa che ti porti felicità ovunque vai” ha raccontato lo spagnolo.

Un consiglio che l’attuale numero tre al mondo sembra averlo preso alla lettera. Infatti nella serie non mancano scene di vacanze ad Ibiza dopo il Roland Garros, viaggi con gli amici e “fughe” dagli allenamenti per vedere la Formula 1. Tutto ciò che fa infuriare il team, il murciano lo fa.

Alcaraz non nasconde però la sua ambizione di sedersi al tavolo con i big three, ma ciò che lo preoccupa è il “come”. “Sacrificare tutto e non vivere? o scegliere la vita a rischio di sacrificare il successo?

Domande a cui il giovane Carlos non sa ancora rispondere: “Sono mentalmente pronto a fare il possibile, ad affrontare ogni cosa, e a fare di tutto per essere il migliore della storia? al momento non lo so”. Di una cosa però è certo: “Ho vissuto poco e ho tutta la vita davanti, ma da quello che ho vissuto, preferirei la felicità ad un enorme successo”