Vincono tutte le favorite. Nella parte alta del draw Sabalenka ritroverà Keys dopo la finale di Melbourne. In quella bassa grande attesa per la partitissima Swiatek-Andreeva
Gli organizzatori avranno un ottimo motivo per stappare la bottiglia buona, nel weekend. I risultati restituiti dal tabellone femminile hanno detto loro bene: considerati tutti gli annessi e connessi della stagione sarebbe stato difficile sperare in un parterre di semifinaliste migliore rispetto a quello materializzatosi. La final four sarà da brividi, con un cartellone pazzesco: la numero uno, la numero due, la campionessa dell’ultimo Open d’Australia e il più grande prospetto che il tennis femminile abbia visto passare negli ultimi lustri.
Andiamo con disordine, e partiamo dalla parte bassa del draw, perché lì si giocherà la partita più interessante dell’anno: protagoniste Iga Swiatek, che a Indian Wells si trova come nel salotto di casa, e Mirra Andreeva, sempre più preoccupante: per le avversarie, s’intende. Iga continua a seminare record nel deserto della California. Con la vittoria in due set su Qinwen Zheng, la polacca è diventata la prima giocatrice dalla fondazione del torneo a raggiungere per quattro volte consecutive la semifinale, e le sue sconfitte a Indian Wells in cinque partecipazioni al tabellone principale continuano a essere due, arrivate contro Ostapenko al quarto round del 2021 e con Rybakina nelle semifinali di due anni fa.
La campionessa in carica nel percorso fino alle semi ha lasciato solo 12 game, la metà dei quali nei quarti di finale vinti contro Zheng infliggendo alla cinese un doppio 6-3 un po’ bugiardo, perché il risultato sarebbe potuto essere ancora più netto se Swiatek non avesse fallito in entrambi i set la prima chance avuta di chiuderli al servizio. In questo momento, lo abbiamo già scritto, nessuno si adatta come Iga alle condizioni di gioco del torneo, vento o non vento: “Se riesco ad aggiustarmi velocemente, posso sempre far fruttare al meglio i miei topspin e usare anche il vento a mio vantaggio, perché la palla rimbalza ancora più alta“, ha commentato Swiatek.
Di record in record, Mirra Andreeva pare l’avversaria più coerente per affrontare la numero due del mondo. Con un’altra bella vittoria ottenuta stavolta battendo in due Elina Svitolina, la teenager-prodigio da Krasnojarsk è diventata non solo la più giovane di sempre a raggiungere due semifinali “Mille” da quando la categoria fu introdotta nel 2009, ma anche la più giovane di sempre a farlo in due tornei consecutivi. Mirra, alla decima partita vinta consecutivamente per allungare la striscia inaugurata nella campagna vittoriosa di Dubai, ha chiuso una prima frazione molto tirata mettendo il break decisivo in un momento cruciale, nell’undicesimo gioco, mentre nella seconda ha piazzato un parziale di tre giochi consecutivi dal tre pari dopo essersi fatta recuperare un iniziale break di vantaggio. L’archibugio della ragazzina continua a essere fumante: ieri Andreeva ha fatto segnare ventitré vincenti, più del doppio di quelli dell’avversaria (11).
Meno da dire sul lato nord del draw, viste le vittorie senza patemi portate a casa da Aryna Sabalenka e Madison Keys. La numero uno ha battuto Liudmila Samsonova, che aveva eliminato Jamine Paolini, vincendo sei giochi consecutivi nel primo set dopo essersi trovata sotto 0-2, mentre nel secondo ha controllato nonostante un estremo tentativo dell’ex azzurra: rientrata dallo 0-3 con un parziale di tre giochi in fila, Samsonova ha ceduto gli ultimi tre game a una bielorussa parsa sufficientemente centrata.
In semifinale, presumiamo, Aryna avrà qualche gatta da pelare in più nell’attesa rivincita della finale dell’Open d’Australia contro Madison Keys. La giocatrice da Rock Island sta vivendo a trent’anni suonati la stagione più incredibile della carriera: con la dominante prestazione da trenta-vincenti-trenta imposta nei quarti a Belinda Bencic, travolta in un’ora e cinque minuti e spedita in Florida con soli due game nel borsone, Keys ha allungato la propria striscia a sedici vittorie consecutive: l’unico KO dell’anno resta quello patito nei quarti di finale ad Auckland contro Clara Tauson.