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    Rafael Nadal e l’addio al tennis: il momento esatto in cui ha capito che era finita

    Ospite dell’ultima puntata del Podcast di Andy Roddick, “Served”, il campione maiorchino ha raccontato le sue sensazioni sui campi negli ultimi anni. Le rivelazioni su Djokovic e Federer… [VIDEO]

    Dopo oltre due decenni di successi, Rafael Nadal ha messo fine alla sua carriera da professionista al termine della Coppa Davis 2024. Nonostante i numerosi tentativi di tornare competitivo dopo un’importante operazione, il campione spagnolo ha capito che il suo tempo sul campo era giunto al termine. A raccontarlo è stato lo stesso Nadal nell’ultima puntata del podcast “Served” di Andy Roddick, dove ha svelato il momento preciso in cui ha realizzato che era ora di appendere la racchetta al chiodo.

    Il tentativo di ritorno e le difficoltà fisiche

    Parlando con l’ex numero uno del mondo americano, Nadal ha ripercorso gli ultimi mesi della sua carriera, segnati dal tentativo di rientro dopo l’intervento chirurgico. “Dopo l’operazione, il recupero è andato abbastanza bene, ho iniziato ad allenarmi e mi sentivo discretamente. Il problema era che continuavo a percepire dei limiti fisici, non riuscivo più a spingere come prima,” ha raccontato il maiorchino.

    Nadal ha spiegato di aver voluto concedersi del tempo per capire se il suo corpo potesse tornare a competere ad alti livelli. “In termini di tennis mi sentivo ancora competitivo, non avevo perso velocità nei colpi. Ma avevo bisogno di recuperare la fiducia fisica e superare le limitazioni.

    Il momento della decisione: dopo le Olimpiadi, la consapevolezza

    Nonostante la voglia di continuare a giocare, Nadal ha rivelato che il punto di svolta è arrivato dopo le Olimpiadi di Parigi 2024. “Dentro di me sentivo che non mi muovevo più come ero abituato a fare,” ha ammesso. “Dopo le Olimpiadi sono tornato a casa e ho capito che era finita. Prima volevo ancora concedermi del tempo, ma a quel punto mi sono detto: ‘Non ha più senso, con questo problema non posso tornare competitivo al livello che mi motiva.’”

    Quel momento è stato decisivo: “Quando ho sentito questa sensazione dentro di me, era finita.”

    Nadal
    Rafalel Nadal alle Olimpiadi (Foto da: @rafaelnadal/Instagram)

    Le nuove dichiarazioni su Roger Federer e Novak Djokovic

    Con la libertà di chi non deve più competere, il maiorchino si è concesso un’analisi più lucida del proprio gioco e delle sue storiche rivalità, rivelando dettagli mai raccontati prima sui suoi duelli con Roger Federer e Novak Djokovic.

    “Contro Federer era una partita a scacchi, con Djokovic non c’era una strategia chiara”

    Nel podcast di Roddick, Nadal ha spiegato perché secondo lui la rivalità con Federer fosse più spettacolare per i tifosi rispetto a quella con Djokovic: “Contro Roger la strategia era chiara: io cercavo di demolire il suo rovescio, mentre lui provava ad essere aggressivo. Sapevo sempre cosa fare. Quando lui giocava bene mi batteva, quando io giocavo bene lo battevo. Nel 2017, Roger ha avuto uno dei momenti migliori della sua carriera: era praticamente imbattibile, la sua precisione e il suo servizio erano micidiali.”

    Il confronto con Djokovic, invece, era un’altra storia: “Con Novak era diverso. Non c’era una strategia definita, sapevo solo che dovevo giocare bene a lungo. Non potevo puntare sul suo rovescio come facevo con Federer, perché lui prende la palla presto e ti mette in difficoltà. Ho dovuto adattare il mio gioco, usare più il rovescio tagliato, giocare più al centro per non dargli angoli. Ma la verità è che, in termini di controllo della palla, Novak è il miglior giocatore che abbia mai affrontato.”

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