Vallverdu ha voluto “qualche giorno per digerire la reazione del mondo del tennis” prima di esprimersi, in favore di Sinner e contro l’antidoping, sul Caso Clostebol
Dopo la sequela di critiche e dimostrazioni di affetto, fra cui la dichiarazione d’amore di Sesto nei confronti di Jannik, l’accordo Sinner/WADA continua a far discutere. Dopo aver letto i pareri dei colleghi e amici sparsi nel circuito, anche i grandi nomi delle panchine si sono espressi sul Caso Clostebol. Alle parole pro Sinner di Toni Nadal, zio e storico coach di Rafa, si sono unite anche quelle di Daniel Vallverdu. Il venezuelano, che attualmente allena Grigor Dimitrov, ma che in passato è stato sulla panchina di giocatori illustri come Wawrinka, Murray e Del Potro, non le ha mandate a dire alle agenzie antidoping.

“Dovremmo concentrarci sui processi e sulle regole delle agenzie antidoping anziché sul giocatore che ne è vittima, che chiaramente non ha avuto alcun beneficio in termini di miglioramento delle prestazioni, ZERO“, scrive Vallverdu. Il coach venezuelano ha aggiunto anche parole di elogio nei confronti del campione azzurro: “Conosco Jannik da quando ha 14 anni e mi sento totalmente sicuro nel dire che non è assolutamente colpevole“. Vallverdu ha anche mosso delle critiche, nemmeno tanto velate, ai giocatori del circuito: “Vorrei dire che sono rattristato dalla mancanza di solidarietà. La maggior parte non si concentra sui fatti del caso. I veri perdenti qui sono Sinner e il tennis”. Parole forti che richiamano all’ordine tutto il circuito ATP e non solo, per cercare di creare un fronte unito e seguire una linea chiara sui sistemi antidoping.