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    TennisTalker MagazineTennis TTIntervisteLorenzo Musetti: dal bronzo olimpico alla paternità, il suo anno da sogno
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    Lorenzo Musetti: dal bronzo olimpico alla paternità, il suo anno da sogno

    Il tennista italiano racconta il suo cambiamento al quotidiano argentino Clarin: “Mio figlio è il mio più grande trionfo”

    Il 2024 di Lorenzo Musetti è stato un anno di svolta, non solo per i successi ottenuti in campo, ma anche per un evento che gli ha cambiato la vita: la nascita del suo primo figlio, Ludovico. Impegnato in questi giorni nel torneo ATP 250 IEB+ Argentina Open, Musetti ha rilasciato un’intervista alla giornalista Luciana Aranguiz del quotidiano argentino Clarin.

    “Ludovico è il trionfo più importante della mia carriera. Essere padre mi ha dato motivazione, fiducia e maturità per affrontare ogni giornata. Non è solo il tennis a essere cambiato, ma la mia vita intera. Il tennis resta una passione fondamentale, ma mai prima della famiglia,” ha dichiarato Musetti.

    Il segreto del boom del tennis italiano

    Nell’intervista, Musetti ha anche analizzato la crescita esponenziale del tennis italiano, che oggi vanta ben 11 giocatori nella top 100, con Jannik Sinner come punta di diamante.

    “Il merito va alla federazione, che ha investito nel supporto ai giocatori, offrendo aiuti economici, tecnici e wildcard per accelerare l’ingresso nel circuito. Inoltre, avere tanti tornei in Italia, dai Futures ai Masters 1000, aiuta molto i giovani,” ha spiegato.

    Musetti ha elogiato in particolare Sinner, definendolo un atleta con una “mentalità sovrumana” capace di superare qualsiasi ostacolo, dalle pressioni alle critiche, senza perdere concentrazione.

    Dagli attacchi di panico alla rinascita

    Nonostante i successi, Musetti ha dovuto affrontare momenti difficili. Dopo la vittoria dell’Australian Open Junior nel 2019, ha ammesso di aver sofferto di attacchi di panico, a causa delle pressioni e delle aspettative del mondo del tennis.

    “Dopo quel boom mediatico ho iniziato ad avere problemi di respirazione in campo, non riuscivo a essere me stesso. Ho dovuto lavorare tanto su questo aspetto e ancora oggi mi aiuta molto esercitarmi sulla respirazione,” ha raccontato.

    Osservando il giovane talento Joao Fonseca, presente anche lui all’ATP di Buenos Aires, Musetti ha detto di rivedersi in lui e se il giovane brasiliano gli chiedesse un consiglio, gli direbbe di non lasciarsi mai condizionare dalle aspettative esterne.

    Joao Fonseca
    Joao Fonseca (Foto da @IEB+OpenArgentina/X)

    L’arte in estinzione del rovescio a una mano

    Uno dei tratti distintivi di Musetti è sicuramente il suo rovescio a una mano, un colpo sempre più raro nel tennis moderno. Il toscano teme però che questa tecnica stia scomparendo:

    “Oggi è difficile giocare con il rovescio a una mano, per la velocità e la fisicità del tennis attuale. Credo che gli allenatori lo insegneranno sempre meno, ma io mi sento fortunato a poterlo eseguire in modo naturale. È uno dei colpi più belli di questo sport.”

    Oggi Musetti, non prima di mezzanotte affronterà Pedro Martinez e, in attesa, si allena con Zverev. Guarda il video:

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