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    Una statua per Djokovic all’Open d’Australia?

    Craig Tiley, direttore del primo Grand Slam dell’anno, non esclude che Djokovic possa avere una statua nelle strutture del Melbourne Park: “Se lo merita

    Il legame di Novak Djokovic con l’Open d’Australia è speciale, caratterizzato da successi e momenti difficili. Con i suoi 10 titoli, è il tennista che ha vinto più volte il torneo maschile. I rapporti con il pubblico non sono però sempre stati idilliaci. L’episodio della revoca del visto, quando nel 2022 entrò in Australia senza essere vaccinato contro il COVID, ha incrinato il rapporto con alcuni tifosi. In questa edizione, ‘Nole’ ha dovuto affrontare i fischi di alcuni spettatori dopo essersi ritirato per infortunio dalla semifinale contro Zverev.

    Ma a Djokovic nessuno può togliere la sua straordinaria carriera all’Open d’Australia: 10 titoli, 99 vittorie su 109 partite disputate… «È ovvio. Se lo merita». Questa è stata la risposta di Craig Tiley, direttore dell’Open d’Australia, quando gli è stato chiesto se Djokovic potrebbe avere una statua nelle strutture di Melbourne Park, come per esempio quella di Rafa Nadal a Roland Garros.

    L’Hall of Fame

    Tiley ha ricordato che all’interno del complesso esiste l’Hall of Fame, uno spazio creato nel 1993 dove ogni anno viene reso omaggio ad un tennista australiano, immortalato in un busto di bronzo e presentato alla Rod Laver Arena.

    Quest’anno è stata ricordata Esna Boyd, che fu finalista all’Open d’Australia per sette edizioni consecutive (dal 1922 al 1928). Nel 2024 era stato Lleyton Hewitt a ricevere questo riconoscimento.

    L’opzione di estendere questo tributo anche a giocatori non australiani è supportata da Tiley: «Questo è un evento mondiale. L’Hall of Fame è stato creata pensando al tennis e abbiamo moltissime persone che vengono qui da ogni parte del mondo, anche quando non si gioca l’Open d’Australia perché vogliono vedere il luogo dove si celebra. E credo che ci sia molto di più che possiamo offrire ai tifosi di tennis».

    Tiley e i fischi a Djokovic

    Il direttore dell’Open d’Australia ha anche parlato dei fischi che il pubblico della Rod Laver Arena ha riservato a Djokovic per il suo ritiro: «Odio sempre i fischi, non importa quale sia la ragione. Non è mai qualcosa di piacevole in nessuna situazione, ma credo che siano stati fischi di delusione. Non penso fossero diretti a Novak. Era stato un bel set e volevano vedere di più».

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