Nella stessa giornata della medaglia d’argento conquistata dalla squadra azzurra nella Billie Jean King Cup, si aggiunge anche il secondo posto conquistato dalla nazionale under 16 mista nella IC Rod Laver Junior Challenge. Inoltre Lorenzo Angelini si è aggiudicato l’importante premio Fair Play
Si è brillantemente conclusa la trasferta americana a La Jolla, California, per gli azzurrini capitanati da Luca Ronzoni, Tecnico Nazionale FITP.
L’Italia ha chiuso al secondo posto la sua avventura alle IC Rod Laver Junior Challenge Finals. A conquistare il titolo è stata l’India, mentre la Gran Bretagna si è piazzata sul terzo gradino del podio.
Nell’ultima giornata, i quattro moschettieri, Michele Mecarelli, Lorenzo Angelini, Ilary Pistola e Ylenia Zocco, hanno inflitto un severo 6/0 alla nazionale del Sudafrica che li ha fatti volare al secondo posto.
Vincendo 4 sfide su 5 hanno concluso il torneo secondi solo all’India, l’unica nazionale capace di vincere sempre.
Ci siamo fatti raccontare da Luca Ronzoni, qualche dettaglio in più sulla trasferta.
Buongiorno Luca, immagino tu sia molto soddisfatto dell’esperienza californiana
Sono veramente molto soddisfatto. I ragazzi hanno detto che è stata l’esperienza più bella della loro vita, ma onestamente anche una delle più belle della mia. Considerando che si trattava di una manifestazione Under, c’è stata un’organizzazione straordinaria, in un posto unico dove ogni dettaglio è stato curato fin nei minimi particolari. Sembrava un’organizzazione da torneo ATP o WTA. I ragazzi hanno vissuto questa esperienza come un sogno e se la sono goduta dal primo all’ultimo secondo. Hanno giocato 10 partite a testa di assoluto livello, perché la manifestazione è di assoluto livello. I campi sono molto tattico-tecnici perché non sono veloci, ma permettono di giocare sia da fondocampo che da tre quarti in avanti. Questo fa mettere a nudo le qualità e le attuali lacune, in quanto under, dei ragazzi. C’è stato un impegno straordinario, hanno lottato dal primo all’ultimo giorno senza lesinare un 15.
Ci puoi dare una breve descrizione, tecnica, di ciascuno dei tuoi 4 giocatori?
Angelini è un grande contrattaccante da fondo campo. Fargli punto, soprattutto su questi campi che non sono velocissimi, è difficilissimo. Lorenzo parte da lontano per avvicinarsi, è migliorato molto sul servizio, se c’è bisogno di venire avanti vieni avanti… diciamo che è completo a 360°. Da sottolineare inoltre che Angelini ha vinto il premio sportsmanship, quindi di fair play, che è considerato il premio più importante di questa manifestazione. È stato votato da tutti i consiglieri della IC e da tutti gli allenatori come miglior giocatore per il comportamento tenuto in campo e fuori dal campo. È già la seconda volta che vince questo premio, ma se lo merita perché è un ragazzo encomiabile, educatissimo e che emana energia positiva.
Anche Mecarelli è un attaccante da fondocampo, gli piace anche andare avanti anche se i tempi di concretizzazione a rete sono ancora un po’ da decifrare, ma è un ragazzo con un ottimo potenziale.
Ilary Pistola è una giocatrice che è stata impostata per diventare una tennista completa a tutto campo, anche se ovviamente – come la maggior parte delle ragazze a quest’età – deve ancora imparare tante cose. Ma l’obiettivo è proprio questo: imparare! Tutto quello che serve adesso è formazione ed esperienza. In questo momento ad Ilary manca solo il concretizzare a rete tutto quello di buono che fa nella manovra di costruzione e di accelerazione. Ma è una giocatrice di grande qualità.
Ylenia Zocco ha un grande rovescio, lotta benissimo da fondo campo e ha una grande mobilità.
Hai visto qualche giocatore, straniero, del quale secondo te sentiremo parlare anche in futuro?
Il ragazzo che ho visto di più talento è secondo me Manas Dhamne, un ragazzo indiano che è il numero 1 della loro squadra. Trovo che sia assolutamente di un passo più avanti rispetto agli altri, sia come atteggiamento che come livello. Penso che lo vedremo in futuro anche su altri palcoscenici. Direi che l’India è risultata la migliore, ma soprattutto per una globalità di livello di tutta la squadra.
Quello che invece è un po’ mancato all’Italia, ma questo purtroppo capita spesso, è la capacità di giocare bene nei doppi, sia maschile che femminile. Infatti una delle “mission” della nostra Federazione è proprio quella di dare maggiore attenzione all’allenamento del doppio perché ci lavoriamo troppo poco. I ragazzi poi si trovano in difficoltà e questo va ad inficiare su quello che è il risultato finale di manifestazioni come questa.
Come ci avevi raccontato prima della partenza, la competizione prevede che i ragazzi, oltre al tennis, siano coinvolti anche in altre attività. Che cosa è stato organizzato a La Jolla?
Innanzitutto abbiamo avuto l’onore di stare proprio con Rod Laver, il giocatore che dà il nome alla manifestazione. E’ venuto all’inaugurazione, ha guardato le partite dei ragazzi e ha partecipato alla premiazione finale. Un sogno che si realizza!
Come attività, siamo andati a vedere una nave della marina militare, o meglio, una portaerei come quella del film Top Gun per intenderci. Un altro giorno siamo andati in un circolo per far giocare tutti i bambini della scuola tennis. Ci siamo messi a disposizione dei più piccolini cercando di coinvolgerli e motivarli. Hanno organizzato un torneo di pickleball, un torneo di beach tennis, un torneo di golf.
Ogni giorno venivano organizzate delle challenge molto simpatiche che hanno coinvolto tutti gli atleti ed allenatori. Un’esperienza alla quale i ragazzi quando vanno in giro per tornei non sono abituati a vivere. Solitamente loro giocano la partita, poi vanno in palestra, cenano e poi in hotel a guardare il cellulare o, qualche volta, a leggere un libro. Qui invece hanno dimostrato come si possa anche fare dell’altro, oltre a giocare a tennis. Insomma un bel messaggio culturale che insegna che non esiste solo colpire una palla e vincere una partita.
E noi di TennisTalker facciamo grande in bocca al lupo a tutti i ragazzi per il loro futuro sui campi da tennis!