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    Il massaggio sportivo: cos’è e quando è bene effettuarlo

    Ne abbiamo parlato con Annalisa Barbetta, chinesiologa sportiva e terapista per FC Rehab & Wellness

    In questo articolo della nostra rubrica sulla salute e il benessere dell’atleta, abbiamo con noi la dottoressa Annalisa Barbetta, chinesiologa sportiva che ha lavorato diversi anni come preparatore fisico e massoterapista specializzata in linfodrenaggio, tecniche di massaggio antistress e tanto altro. In collaborazione con FC Rehab & Wellness ha lavorato in diversi tornei ITF 15.000 e 25.000 dove eravamo presenti anche noi di TennisTalkers.

    Annalisa Barbetta durante il torneo ITF Lesa Cup per FC Rehab & Wellness – Foto Roberta Corradin

    Parlando di allenamento risulta ancora difficoltoso per noi allenatori far capire che il riposo è parte integrante dell’allenamento. Non è il “non allenarsi”, passivo e quasi poco virtuoso, o il “ricaricare le pile”, positivo ma riduttivo, è molto di più. È un bilanciamento continuo tra lo spingersi sempre più vicino al proprio limite e recuperare nel minor tempo possibile. È ricostituire le fibre, le energie, ottenere la supercompensazione che porta a quello che è l’obiettivo dell’allenamento, ovvero ottenere il miglioramento della prestazione.

    Una parte importante del recupero che non sta faticando a farsi strada è costituita dal massaggio sportivo. Anche tra i giovanissimi, spesso impegnati nei tornei sia nel singolo che nel doppio, inizia a diventare un appuntamento fondamentale; costituisce invece un appuntamento periodico e costante nelle fasi di allenamento.

    Il massaggio sportivo è una tecnica a disposizione dei terapisti manuali per far fronte alle retrazioni e all’affaticamento muscolare. È estremamente utile a sportivi ma anche a persone che praticano attività fisica regolarmente.

    Dopotutto come diciamo sempre, questa rubrica è dedicata agli atleti, ai genitori che vogliono crescere i propri figli con una mentalità da atleti ma anche a tutti gli sportivi che prendono sul serio il proprio percorso di allenamento e il loro benessere.

    Ciao Annalisa, ci puoi brevemente spiegare gli effetti benefici del massaggio sportivo?

    Il massaggio, in particolare quello sportivo, ha effetto drenante sia a livello circolatorio che linfatico, infatti aiuta ad eliminare più rapidamente le tossine prodotte durante lo sforzo fisico e agevola l’ossigenazione ai tessuti accelerando così i tempi di recupero.

    Altri effetti molto importanti del massaggio sull’organismo sono: rilassamento muscolare e psicologico.

    Annalisa Barbetta – FC Rehab & Wellness @Roberta Corradin

    Ci sono diversi tipi di massaggio, è corretto?

    Quando parliamo di massaggio sportivo dobbiamo innanzitutto distinguere tre tipologie di massaggio differenti, adeguate alle diverse necessità.

    Esiste un massaggio pre-gara, eseguito prima di una competizione/allenamento intenso, che ha una durata breve, un ritmo veloce ed è molto superficiale. Questo massaggio ha lo scopo di preparare la muscolatura allo sforzo fisico, scaldando, e di conseguenza migliorando la circolazione sanguigna.

    La seconda tipologia di massaggio sportivo è il massaggio post-gara, definito così perché eseguibile dopo una competizione/allenamento intenso. Il massaggio post-gara ha lo scopo di migliorare i tempi di recupero, rilassare la muscolatura e l’organismo in toto. Tale massaggio ha una durata abbastanza lunga (circa 30’- 40’ per tutto il corpo), il ritmo è lento e piuttosto profondo.

    Terzo ma non ultimo massaggio utilizzato in ambito sportivo, è il massaggio di mantenimento. Il mantenimento conserva le funzionalità dei muscoli ed elimina eventuali tossine derivate dagli allenamenti. Questa tipologia di massaggio viene utilizzata quando le competizioni sono lontane e vi è necessità di preservare la muscolatura. Ha una durata lunga (dai 50’ ai 60’ per tutto il corpo), una profondità che varia a seconda delle necessità tra superficiale, profondo e molto profondo. È in questa fase che il terapista può permettersi di andare a sciogliere anche le contratture più profonde e longeve.

    Per un atleta che non può però permettersi dei trattamenti “quotidiani”, quale massaggio consiglieresti?

    Personalmente penso che tutte e tre le tipologie di massaggio sportivo siano efficaci e utili alla performance e all’individuo come tale. Se devo fare però, una scelta, ed espormi su quale dei trattamenti penso sia fondamentale e possa fare la differenza a lungo termine è chiaramente il massaggio di mantenimento. Questo perché il massaggio di mantenimento permette al terapista di spaziare risolvendo problematiche più profonde, effettuando un percorso studiato ed utile a mantenere l’organismo sempre in ottime condizioni. L’ideale sarebbe strutturare un piano di lavoro, così da avere la possibilità di seguire l’atleta passo a passo, capendone le esigenze e le modalità di lavoro.

    Ipotizzando che l’atleta si alleni in modo costante e partecipi a competizioni di alto livello che richiedono particolare sforzo fisico e mentale, sicuramente sarà necessario un intervento manuale più frequente. Il mio consiglio personale è di dedicare almeno una seduta a settimana al massaggio.

    Ci sono dei casi in cui non è consigliato il massaggio sportivo?

    Le controindicazioni al massaggio sportivo devono sempre essere tenute in considerazione dal terapista ed è bene che anche l’atleta ne sia a conoscenza. Il massaggio non può essere praticato in caso di trombosi venosa profonda o tromboflebiti, infezioni, stati febbrili o dermatiti. Inoltre è sconsigliato in caso di ferite aperte, malattie contagiose, micosi, problemi neurologici con spasticità. La gravidanza è un’altra controindicazione da non sottovalutare nei primi tre mesi. Nei mesi successivi, il massaggio è controindicato solo in zona addominale ma è comunque sempre opportuno riferirsi al medico di riferimento prima di effettuare qualsiasi tipo di trattamento.

    Il massaggio inoltre, deve essere assolutamente interrotto in caso di eccessivo dolore costante o malesseri improvvisi.

    La diagnosi deve essere fatta tassativamente da un medico, il quale successivamente indirizzerà il terapista al percorso migliore da svolgere. È bene che il massoterapista sia una persona di fiducia in continua formazione, che sia in grado di collaborare con altri professionisti sanitari come medici e fisioterapisti o con figure vicine agli atleti come allenatori e preparatori fisici, in modo tale da poter garantire un confronto ed un miglior operato possibile.

    Sono d’accordo! Anch’io ricordo sempre che è molto importante lavorare in Team con le altre figure professionali dell’atleta. Quando si procede ognuno per la propria strada, quando non c’è comunicazione e collaborazione, quando non c’è un “progetto” a monte condiviso, spesso c’è il rischio che i benefici vengano annullati.

    E sottolineiamo inoltre che è molto importante scegliere il terapista, in quanto questo deve essere un esperto qualificato e deve essere in grado di adattare le tecniche del massaggio in base alle esigenze del paziente. Non dimenticatelo Talkers!

    Come sempre, se ci sono domande o volete approfondire un argomento, scrivetelo pure nei commenti, vi risponderemo con piacere!

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