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    TennisTalker MagazineNewsJack Draper: “Gli infortuni mi hanno fermato, ma ora ho più fame che mai”
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    Jack Draper: “Gli infortuni mi hanno fermato, ma ora ho più fame che mai”

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    Il britannico, fermo per problemi fisici dopo una stagione a due facce, racconta la sua voglia di riscatto, il nuovo sodalizio commerciale e la convinzione che il tennis debba cambiare: “Servono più dialogo e meno caos tra ATP, ITF e Slam”

    “Mi ha fatto molto male dover restare fermo così a lungo, ma mi ha anche dato prospettiva e una nuova motivazione, un fuoco dentro per tornare dove voglio essere davvero.”

    Così Jack Draper si è raccontato – in un’intervista riportata dal The Independent – durante un evento organizzato da Vuori, il suo nuovo partner tecnico, nella sede londinese del marchio in Regent Street. Così, mentre Sinner incontrava i suoi tifosi nello store della Nike di Torino, Draper parlava da Londra.

    Draper ha raccontato il suo periodo più difficile, vissuto lontano dai campi dopo l’infortunio che lo ha costretto a interrompere una stagione che l’ha lanciato nell’élite del tennis mondiale.

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    Un 2025 da dimenticare, ma la prospettiva è chiara

    Dopo il trionfo ad Indian Wells – il titolo più importante della sua carriera – e la finale al Masters 1000 di Madrid, Draper era arrivato a Wimbledon da numero 4 del mondo, con la sensazione di poter finalmente competere con i migliori. Poi, la doccia fredda: la sconfitta al secondo turno contro Marin Cilic e una diagnosi inaspettata: una dolorosa contusione ossea al braccio sinistro.
    Il tentativo di rientro in vista dello US Open si è rivelato prematuro: “Mi sono affidato a una risonanza che forse mi ha dato false speranze. Non rimpiango di averci provato, ma era chiaro che il mio corpo non era pronto.” Così Draper ha deciso di fermarsi, chiudendo anzitempo la stagione.

    Nonostante l’interruzione anticipata, finirà il 2025 nella top 10. Ma il rammarico per non aver potuto giocare le ATP Finals è evidente: “È stato difficile guardare Carlos Alcaraz e Jannik Sinner da fuori. Stavano spingendo i propri limiti, e io volevo essere lì, ad inseguirli. Ma la loro crescita è anche una fonte di ispirazione.

    “Posso diventare più aggressivo, più completo”

    Draper non ha dubbi sul proprio potenziale: “Ho ancora molti margini di miglioramento, fisici, mentali e tecnici. Penso di avere già un ottimo gioco all-round, ma devo imparare a sfruttare di più i miei colpi per poter davvero competere con loro.

    Dopo l’errore di aver affrettato il rientro, ora il britannico è determinato a non ripetere gli stessi sbagli. “Forse mi sono spinto troppo, cercando di migliorare in fretta, ma sto imparando ad avere pazienza e fiducia nel mio percorso.”

    “Il tennis deve cambiare: serve più collaborazione”

    Durante la pausa forzata, Draper ha avuto anche tempo per riflettere sulle dinamiche del circuito. E non ha nascosto la sua frustrazione verso un calendario che ritiene “troppo lungo e logorante”: “Il tennis è uno sport incredibilmente fisico oggi. Campi più lenti, palle più morbide e racchette sempre più potenti rendono ogni match più intenso. Ma manca coordinazione tra i vari enti.”

    Secondo Draper, il vero problema è la mancanza di comunicazione tra le principali istituzioni del tennis: “ATP, ITF, WTA e Slam lavorano ognuno per conto proprio. È assurdo: i giocatori sono la risorsa principale del nostro sport, ma non vengono ascoltati abbastanza. Così il tennis non sarà mai il miglior sport possibile.”

    Il britannico è stato tra i firmatari della lettera inviata ai quattro Slam per chiedere più trasparenza e una redistribuzione equa dei ricavi, con una parte destinata anche a fondi pensione e assistenza sanitaria per i giocatori. “Non si tratta solo di soldi – spiega – ma di creare condizioni sostenibili per tutti, anche per chi è fuori dalla top 100.”

    Anche Sinner recentemente aveva rilasciato dichiarazioni simili: Sinner critica gli Slam: “I giocatori meritano più rispetto e una fetta maggiore del ricavato” (Leggi l’articolo)

    Un nuovo inizio con Vuori

    Dopo la fine del contratto con Nike, Draper ha deciso di cambiare sponsor, unendosi a Vuori, brand californiano ispirato ad uno stile di vita sportivo, ma rilassato. “Ho sempre voluto essere unico – racconta – e spesso mi capitava di affrontare avversari con la stessa divisa.” Questa nuova partnership permetterà a Draper di esprimere anche il suo lato creativo per rafforzare la propria identità come giocatore.

    Mi sento pronto per il 2026 – conclude Draper – ho fame, motivazione e una visione chiara. Ora voglio solo tornare a fare ciò che amo: competere e migliorare ogni giorno.”

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