Novak Djokovic ha dichiarato da Atene che non ha ancora deciso se andare o no alle ATP Finals di Torino, e che darà una risposta solo alla fine del torneo. Per Lorenzo Musetti resta così aperta anche una nuova possibilità
La corsa verso le Nitto ATP Finals 2025 sta diventando sempre più avvincente con Lorenzo Musetti e Felix Auger-Aliassime in lotta per l’ultimo posto rimasto. A rendere il tutto ancora più interessante è l’incognita Novak Djokovic, il quale, impegnato a giocare nella sua “nuova casa” ad Atene, ha dichiarato di non avere ancora sciolto i suoi dubbi sulla sua presenza a Torino. “Deciderò alla fine del torneo” – ha detto il 24 volte campione dello Slam, che lascia così un’altra possibilità a Musetti di accedere al torneo, oltre a quella sul campo dove passerà se vincerà il torneo.
L’amore di Nole verso Atene
In conferenza, il serbo ha anche parlato di quanto abbia amato l’atmosfera della capitale greca: il torneo si disputa all’O.A.K.A Olympic Indoor, palazzetto noto per ospitare le partite delle squadre di pallacanestro della città, e che nel tempo ha anche accolto concerti di molte star della musica, da 50 Cent a Roger Waters.
“È stato molto piacevole” – ha detto Novak – “L’atmosfera era fantastica, il pubblico mi ha sostenuto proprio come me l’ero immaginato e come speravo che fosse. Vorrei ringraziare tutti coloro che sono venuti da Atene, dalla Grecia, e ho sentito che anche molti dalla Serbia sono venuti. È stato veramente bello giocare qui, sicuramente uno dei palazzetti dello sport più belli d’Europa, forse del mondo. Il campo da tennis in questa cornice è spettacolare”.
Come riporta Ubitennis, non è solo il calore del pubblico ad aver fatto innamorare Djokovic della Grecia, ma anche la sua straordinaria storia: “La storia greca è incredibile, la mitologia greca ha ispirato persone in tutto il mondo, ma anche la religione ortodossa che collega in modo particolare Serbia e Grecia ha per me un significato speciale. Se vogliamo, mi considero una persona spirituale e religiosa. Credo nel potere divino, credo in Dio, e penso che tutto il successo che ho avuto nella mia carriera sia stato possibile grazie a questa forza superiore e al suo intervento“.
Il rapporto fra fede, storia e tennis è stato sempre un elemento importante nella famiglia Djokovic e ciò ha influito sulla sua decisione di vivere ad Atene: “Penso che il mondo abbia bisogno di più spiritualità e fede; ovviamente noi siamo cristiani, ma ci sono religioni bellissime nel mondo che spesso vengono dimenticate a causa dello stile di vita materialista“.
“Per me questa realtà è importante e in Grecia trovo grande equilibrio e rispetto per le radici. Mi sento molto a mio agio qui” – ha concluso il campione di Belgrado.



