La rubrica di Tennistalker “Le magnifiche otto” – dedicata alle giocatrici qualificate per le WTA Finals – prosegue raccontando la giovane e brillante stella Coco Gauff, numero tre al mondo
Ci sono giocatrici che vengono considerate predestinate sin da quando prendono in mano la racchetta. A loro vengono talvolta attribuite pressioni eccessive, che non tutte sono in grado di gestire facilmente: Coco Gauff, invece, c’è riuscita piuttosto bene. Sebbene sia stata più volte oggetto di critiche dovute a delle aspettative enormi – le quali però spesso non prendono in considerazione i diversi tempi di maturità delle giocatrici, così come delle diverse vite che ognuno svolge all’interno del circuito finendo per limitarsi a dei paragoni senza senso con tenniste del passato – Gauff ha ottenuto a soli 21 anni risultati già incredibili.
Gli inizi

Nata ad Atlanta il 13 marzo 2004, Coco è stata cresciuta e seguita tennisticamente da papà Corey, ex giocatore di basket della George State University. Anche la madre Candi è stata un’atleta presso l’Università della Florida. La statunitense ha ottenuto il primo grande risultato a soli 13 anni, raggiungendo la finale degli US Open junior (nessuno ha mai fatto meglio di lei), venendo poi sconfitta da Amanda Anisimova, che oggi è ancora una delle sue rivali.
Nel 2018, appena compiuti 14 anni, è arrivato il primo successo a livello Juniores, al Roland Garros, sulla superficie più disprezzata dai giocatori d’oltreoceano. Le qualità di Gauff non si sono mai limitate al singolo, infatti anche all’inizio sono state tante le sue esperienze nel doppio insieme alla sua compagna Caty McNally, con cui quell’anno vince in casa a New York.
L’arrivo nel circuito
E’ il 2019 il primo anno da professionista per Gauff: il caso vuole che l’esordio fra le grandi nel torneo di Miami lo gioca contro la sua storica amica McNally, contro cui vince per poi perdere da Kasatkina. A Wimbledon supera le qualificazioni ed anche qui la sua storia sembra scritta per un film, perché affronta Venus Williams al primo turno, con cui è sempre stato inevitabile (ma sbagliato) il paragone. Gauff vince contro Venus e arriva fino agli ottavi di finale, sconfitta solo da Simona Halep.
Da Parigi a New York
Da quel torneo di Wimbledon è chiaro che il percorso di Gauff sarà un continuo crescendo. Il primo grande momento della sua carriera arriva nel 2022 quando al Roland Garros raggiunge la sua prima finale Slam, perdendo solo dalla regina del rosso Iga Swiatek. Dovrà aspettare un altro anno per il tanto atteso successo. Allo US Open 2023 Gauff batte nel suo percorso giocatrici di ogni generazione: dal primo turno con Andreeva alla finale con Sabalenka, superando anche Caroline Wozniacki e Karolina Muchova, la statunitense diventa “grande” a soli 19 anni.

Il percorso di Gauff fino alle Finals 2025
A Riad Gauff difenderà il titolo vinto lo scorso anno in finale contro Zheng. Il suo cammino quest’anno è stato caratterizzato da un inizio di stagione complicato fino all’arrivo della terra dove arriva in finale a Madrid e a Roma, perdendo prima contro Sabalenka e poi con Paolini. A Parigi arriva però il successo, ottenuto in seguito ad una durissima battaglia di nervi contro Sabalenka: le due non se le manderanno a dire nel post-partita per poi riappacificarsi a Wimbledon, torneo in cui Gauff arriva scarica uscendo al primo turno. Nel finale di stagione, sebbene qualche momento di fatica soprattutto a New York, durante la tournée asiatica arriva l’ultimo acuto: la giocatrice di Atlanta vince il torneo di Wuhan superando sia Paolini che Pegula, sue prossime avversarie nel girone di Riad.
Dalla terra al cemento indoor, come si è visto, la mentalità e i risultati di Gauff non cambiano: a soli 21 anni, con due titoli Slam e un successo alle Finals, la sua esperienza è già quella di una veterana. Sarà bis a Riad?



