La sconfitta contro Norrie al debutto a Parigi lascia l’amaro in bocca: “Non mi sentivo bene in campo, non avevo buone sensazioni”. Il numero uno del mondo vuole solo tornare a casa e ritrovare se stesso prima delle Finals e della Davis
Parigi si è svegliata con una notizia inaspettata: Carlos Alcaraz è fuori dal Masters 1000. Il numero uno del mondo, reduce da un autunno perfetto con le vittorie a Cincinnati, agli US Open e al Japan Open, si è arreso all’esordio a Cameron Norrie con il punteggio di 4-6, 6-3, 6-4. Una caduta sorprendente per chi non perdeva un match sul circuito ATP da luglio, quando era stato battuto da Jannik Sinner nella finale di Wimbledon.
Eppure, fin dai primi scambi, qualcosa sembrava non funzionare. Alcaraz ha iniziato bene, portando a casa il primo set con la solita aggressività, ma poi si è come spento. I colpi, di solito esplosivi, hanno perso profondità, le idee si sono fatte confuse, e quella naturale fiducia nel proprio tennis è svanita punto dopo punto.
“Non mi sentivo bene oggi. Nessuna sensazione, molti errori. È difficile spiegare perché,” ha ammesso il campione spagnolo in conferenza stampa dopo il match, con lo sguardo basso e la voce che non nascondeva l’evidente delusione. “Avevo giocato bene in allenamento, mi muovevo alla grande, colpivo bene la palla. Poi, oggi, fin dal primo set, ho capito che qualcosa non andava. Anche quando vincevo, sapevo che potevo fare molto di più.”
Un blackout improvviso
Il 22enne di Murcia ha provato a reagire nel secondo parziale, ma il suo tentativo di alzare il ritmo si è trasformato in una spirale di errori. “Ho provato a migliorare nel secondo set, ma è successo il contrario: mi sono sentito ancora peggio.”
Norrie, dal canto suo, ha giocato con precisione e solidità. “Cam ha disputato un grande match, merita il successo. Non mi ha lasciato spazio per rientrare. Ho avuto delle chance, ma le ho sprecate con errori facili. Sono molto deluso dal mio livello oggi, ma è andata così.”
"This is a tournament where it is really difficult for me to play well, but I will figure it out and end up playing great tennis here, for sure"#RolexParisMasters pic.twitter.com/7oaj6zXOcg
— ROLEX PARIS MASTERS (@RolexPMasters) October 28, 2025
Una sconfitta che arriva in un momento chiave della stagione, proprio mentre Alcaraz stava cercando di blindare il primato nel ranking ATP e di chiudere l’anno da numero uno. “Ora non penso al ranking. Voglio solo tornare a casa, recuperare e prepararmi bene per gli ultimi due grandi appuntamenti: le Finals di Torino e la Coppa Davis.”
Un torneo maledetto per lo spagnolo
Non è la prima volta che il Masters di Parigi si rivela un ostacolo per Alcaraz. “È un torneo complicato per me,” ha confessato. “Ogni anno arrivo qui con energia, fiducia, la sensazione di poter fare bene. Ma poi qualcosa va storto. Altri anni ero stanco, esausto mentalmente. Quest’anno no, mi sentivo bene. Ho saltato Shanghai per ricaricare le batterie, ho passato giorni tranquilli a casa… eppure è successo di nuovo.”
Lo spagnolo non cerca scuse: “Forse è solo una questione di sensazioni. A volte capita: entri in campo e non senti la palla, non trovi il ritmo, e tutto diventa più difficile. Non ricordo l’ultima volta che mi era successo così… forse a Miami l’anno scorso, ma lì era un problema fisico, non tecnico. Oggi era diverso.”
Carlos Alcaraz talking to Juan Carlos before the 3rd set. Clearly not happy pic.twitter.com/jKbYNksGLJ
— Lina Shokh (@LinaShokh) October 28, 2025
La delusione, ma anche la determinazione di Alcaraz
“Non è facile da accettare, ma fa parte del percorso.” L’obiettivo ora è voltare pagina, recuperare fiducia e tornare competitivo per chiudere l’anno, ancora, da protagonista.
“Mi prenderò qualche giorno per staccare. Poi lavorerò per non far sì che succeda di nuovo. Voglio finire l’anno in modo forte, come ho sempre fatto.”
“Right now, I just want to be back home” è forse la frase che più racchiude il significato di questo match. Ci ricorda che parliamo di ragazzi giovani, giovanissimi, e che a volte la quiete familiare è il rifugio più desiderato.
