Andy Murray racconta il suo errore più costoso, la sua visione sull’uguaglianza di genere e la nuova vita dopo il ritiro
Andy Murray nel corso della sua carriera, conclusa nel 2024, ha guadagnato la bellezza di 64.687.542 dollari in premi. Una cifra che lo piazza subito dietro Djokovic, Nadal, Federer e Serena Williams. Eppure, tra un trofeo e l’altro, anche Murray ha avuto il suo momento da “compra ora, pentiti dopo”.
“La mia peggiore decisione finanziaria? Comprare una Ferrari quando ero giovane. Non l’ho mai guidata. L’ho venduta tre mesi dopo. Alcuni amici mi dissero: ‘Devi prenderti una macchina sportiva!’ e io pensai: ‘Perché no?’… ma quando l’ho avuta, me ne sono pentito. Non sono uno da auto di lusso, mi va bene guidare qualunque cosa”, ha raccontato ridendo a iNews.
“Non sapevo se avrei mai guadagnato così tanto – spiega – quindi cercavo di fare scelte sensate”.
Un campione ‘femminista’
Murray è stato uno dei pochi tennisti ad affidarsi a una coach donna, Amélie Mauresmo, oggi direttrice del Roland Garros.
“Quando iniziai a lavorare con Amélie, mi resi conto di quanto fosse trattata in modo diverso. I media mi chiedevano perché avessi una coach donna, soprattutto dopo una sconfitta. Non era giusto”, racconta. “Mi sono reso conto di quanto spesso le conquiste delle donne vengano dimenticate o sminuite. Non avevo pianificato di diventare un portavoce del femminismo nel tennis, ma è stato naturale parlarne”.
La sua nuovo vita
Oggi, a più di un anno dal suo addio al tennis professionistico, Murray ha trovato un nuovo equilibrio. “Mi sentivo triste per il ritiro, ma era il momento giusto. Il mio corpo mi diceva di fermarmi. Ora posso concentrarmi sulla mia famiglia: accompagno i bambini a scuola, addestro il nostro nuovo cucciolo e vivo una vita normale.”