Durante la Laver Cup 2025 il fuoriclasse svizzero ha analizzato il gioco dello spagnolo e lodato l’impresa di Fritz. “Contro Carlos servono coraggio e aggressività”
Roger Federer non gioca più, ma i suoi ragionamenti sono ancora quelli di chi ha svolto il proprio lavoro… a un certo livello. Alla Laver Cup 2025, il venti volte campione Slam ha spiegato come imposterebbe un’ipotetica partita contro Carlos Alcaraz, lo spagnolo che a soli 22 anni è ampiamente diventato uno dei due punti di riferimento della nuova generazione, l’altro avendo ovviamente le sembianze di Jannik Sinner da Sesto Pusteria.
“Ovviamente dipende dalla superficie,” ha detto Federer. “Non tutti i campi ti permettono di sfondare. Contro Alcaraz, a volte, devi provare a manovrare, tentare di spostarlo, il che è difficilissimo. Quello che subito balza all’occhio è la sua capacità di coprire il campo, e con la velocità che ha, devi metterti il cuore in pace e sapere di dover vincere il punto due volte.“
L’ex numero uno del mondo ha sottolineato come la forza di Alcaraz sia proprio quella di ribaltare l’inerzia dello scambio anche quando sembra sia spalle al muro: “Anche su un dritto che di solito è vincente, non sai se basterà o se servirà un colpo in più. E questo ti mette pressione, aumenta le possibilità di sbagliare.“
Interrogato dunque sulla strategia che egli, il grande campione da Basilea, adotterebbe per provare a scalfire il numero del nuovo fenomeno spagnolo, Federer non ha palesato dubbi: “Io giocherei molto aggressivo contro di lui su un campo indoor, come ha fatto Taylor [Fritz, NdR]. Bisogna stargli addosso, farlo sentire a disagio, mischiare le carte, andare a rete.“
Roger ha tenuto a sottolineare ulteriormente la grande prova offerta da Fritz, quest’ultimo in grado di sorprendere tutti portando a casa un successo anche abbastanza netto: “Taylor ha fatto un lavoro straordinario, servendo bene nei momenti chiave e restando solido. In difesa ha mostrato tutto l’arsenale, perché contro Carlos devi farlo. Di solito Alcaraz trova il modo di uscirne, stavolta non ha fatto in tempo.“
Federer si è ritirato dal tennis nel 2022, ma quando parla tendenzialmente l’uditorio ascolta. E l’analisi sul gioco di Alcaraz riveste anche la forma di un riconoscimento implicito: per mettere in difficoltà il murciano non bastano tecnica e talento, servono coraggio, varietà e lucidità tattica.
E forse proprio in questo, più che nei numeri, sta la differenza tra chi ha dominato un’epoca e chi sta cercando di inaugurare la successiva.