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    Tartarini su Musetti: “Lorenzo ogni tanto mi rinfaccia di non avergli cambiato il rovescio, ma…”

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    Prima della stagione asiatica, Simone Tartarini, coach di Lorenzo Musetti, ha parlato del grande anno che sta vivendo il numero due d’Italia con l’obiettivo sempre più vicino delle ATP Finals di Torino

    Simone Tartarini è uno dei pochi coach sul circuito che può considerarsi un secondo padre per il proprio allievo data la lunghissima collaborazione che ha con Lorenzo Musetti. L’allenatore spezzino segue infatti Lorenzo da più di 14 anni: i due insieme hanno conquistato le vette del circuito quest’anno raggiungendo per la prima volta la sesta posizione mondiale.

    Intervistato da “Undici”, Tartarini ha parlato di questo anno magico che stanno vivendo: oltre al sesto gradino del ranking, Musetti ha ottenuto una finale a Montecarlo e tre semifinali a Madrid, Roma e soprattutto al Roland Garros. La settimana scorsa ha conquistato anche il suo miglior risultato allo US Open raggiungendo i quarti di finale. “Dal primo match con Perricard non avevo dubbi” – ha detto l’allenatore riguardo al livello di gioco espresso dal numero due d’Italia a New York – “Anche se Lorenzo aveva perso il primo set, io ero abbastanza tranquillo perché rivedevo l’atteggiamento giusto: molto più positivo e concentrato. Avevo ottime sensazioni e Lorenzo ha vinto una buonissima partita“.

    Nel suo cammino a Flushing Meadows ha dovuto affrontare anche due italiani: Flavio Cobolli e Jannik Sinner. Soprattutto con Flavio, Lorenzo ha condiviso quasi tutto il percorso tennistico rendendo la partita di ottavi molto emozionante anche per Tartarini: “Soffrivo sicuramente più io (ride). Non so perché, ma soffro sempre come una bestia quando deve giocare contro gli italiani. Soprattutto contro Flavio: l’ho visto crescere, mi è capitato di accompagnare anche lui ai tornei quando era piccolo. Però Lorenzo non mi sembrava più teso del solito. Lui la tensione prima della partita la soffre in generale e quando gioca i derby non trovo che sia ancora più teso” – ha dichiarato il coach.

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    Lorenzo Musetti e Flavio Cobolli
    Lorenzo Musetti e Flavio Cobolli / da x.com

    Con Sinner, l’asticella si è alzata di molto e c’è stato invece poco da fare per “Muso”. Tartarini ha argomentato così la pesante sconfitta subita ai quarti di finale: “Sul veloce Lorenzo ha un po’ un pregiudizio mentale. Quindi secondo me non è tanto il giocatore tra Alcaraz e Sinner ad aver fatto la differenza, ma la superfice. Con Sinner ha sofferto tanto perché sul cemento non si sente a suo agio come sulla terra, dove invece ha trovato Alcaraz. Quindi è un problema di convinzione, di consapevolezza. Agli US Open è partito troppo male nel match con Sinner, il primo set è stato un disastro. Nel secondo set poteva cambiare tutto perché ha avuto diverse chance per fargli il break. Ma quelle occasioni le ha gestite male. Sapeva di essere lui a rincorrere e non si sentiva tranquillo. Aggiungiamoci pure il fatto che Sinner, come sempre, è stato di una solidità impressionante e fare punto contro di lui in quei casi è difficilissimo. Per me il problema non è stato a livello tecnico o tattico, era bloccato mentalmente“.

    Tartarini e la collaborazione con Barazzutti

    Da un po’ di tempo il carrarino è anche seguito da Corrado Barazzutti, che non era presente allo US Open, ma sarà con Lorenzo nei prossimi tornei europei, come ha dichiarato Tartarini: “Non c’era perché abbiamo un accordo, lui fa determinati tornei e io altri. Lui ha fatto il torneo di Washington e farà i tornei di Bruxelles e Vienna. Io invece tutti gli altri. Per l’anno prossimo dobbiamo ancora capire come e se ci riorganizzeremo”.

    Musetti: uno dei pochi monomani del circuito

    Interessante un passaggio dell’intervista dove lo spezzino ha rivelato come abbia protetto il rovescio a una mano dell’allievo durante la sua carriera nonostante le difficoltà e che Lorenzo stesso non è sempre d’accordo su questa decisione: “Fin da quando era bambino giocava troppo bene il rovescio a una mano per cambiarlo, è un po’ il suo marchio di fabbrica. Ogni tanto sì, mi rinfaccia di non averglielo cambiato perché con le velocità che ci sono oggi è ancora più difficile giocare a una mano. Ma penso che questo sia un ulteriore merito per Lorenzo: è l’unico giocatore nei top 10 con il rovescio a una mano. Riesce a rispondere molto bene, anche a dei servizi oltre i 200 km/h, con delle rotazioni pazzesche“.

    Il rovescio ad una mano di Lorenzo Musetti
    Il rovescio ad una mano di Lorenzo Musetti (Foto da: @lore_musetti/Instagram)

    Verso Torino

    I risultati del numero due d’Italia hanno dato ragione al suo grande allenatore. Ora il prossimo obiettivo sono le ATP Finals, dove il carrarino è sempre più vicino grazie anche al ritiro dalla corsa di Jack Draper, e l’incognita su Djokovic: “Le ATP Finals sono più vicine ma ci sembrano ancora così lontane. Ci dispiace molto per Draper, anche se questo ci dà un chiaro vantaggio. Djokovic invece non si capisce mai cosa vuole fare, quindi per noi resta un “ni” pericoloso da tenere in considerazione. I tornei in Asia sono ancora lunghi e ci sono tanti punti che ballano. Credo che Lorenzo se la giocherà fino all’ultimo, purtroppo per il mio fegato. Andrò al torneo di Bercy con un carico di ansiolitici (ride), perché credo che quel torneo sarà decisivo per lui“.

    Con il britannico fuori dai giochi, Musetti è al momento ottavo con più di 300 punti su Auger-Aliassime, primo degli inseguitori.

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