Vi raccontiamo l’ultima puntata del podcast di TennisTalker: il tennis tra provocazioni, fragilità e seconde occasioni
C’è un tennis che vive di punti e classifiche, e c’è un tennis che si gioca fuori dal campo. L”ultima puntata di Players Lounge – il podcast di TennisTalker – ha raccontato proprio questo: un mondo fatto di opinioni forti, cadute rovinose e ritorni inattesi.
Il format, condotto da Roberto Marcora ed Emmanuel Marian, è disponibile su Spotify e YouTube, ed ogni puntata apre una finestra diversa sul circuito professionistico.
Bublik e la miccia sul doppio
Alexander Bublik recentemente ha definito il doppio “un ripiego per chi non ce l’ha fatta in singolo”. Una dichiarazione che non poteva passare inosservata ai due conduttori e che ha subito acceso il dibattito: provocazione gratuita o verità che molti pensano, ma non hanno il coraggio di dire?i
Marcora, voce tecnica del podcast, ha la sua idea e conferma: “Il doppio vive all’ombra del singolare e fatica ad attirare il grande pubblico. Forse la strada è un’altra: trasformarlo in spettacolo, come è successo a New York con il doppio misto esibizione, capace di riempire le tribune e coinvolgere i top player“.
Il lato nascosto: la solitudine del tennista
Dal sarcasmo di Bublik ad un tema molto più serio: la salute mentale. A Venezia è stato presentato Il Maestro, film con Pierfrancesco Favino che mette in scena la solitudine del tennis. Una problematica che nel podcast è stata sottolineata: viaggi infiniti, sconfitte continue (un solo vincitore e 127 sconfitti oppure 1 vincitore e 47 sconfitti, a seconda del tipo di torneo), giovani atleti sempre più isolati tra allenamenti e social. “Il tennis è lo sport dei perdenti per definizione. Non è uno sport per tutti”, ha sottolineato Marcora.
E ancora, “il tennis è lo sport più solitario di tutti”. Non stupisce allora che tanti campioni abbiano cominciato a raccontare le proprie fragilità: Naomi Osaka, Ons Jabeur, Alexander Zverev e molti altri. Storie che mostrano come dietro i riflettori ci sia spesso un peso enorme da portare.
Anisimova, dal buio alla luce
E poi ci sono i racconti che sanno di riscatto. Amanda Anisimova, appena qualche mese fa, era uscita dal campo di Wimbledon con un durissimo 6-0 6-0 inflittole in finale da Swiatek. Poteva essere la fine, è stato l’inizio. Agli US Open, la statunitense ha battuto proprio la numero due al mondo, dimostrando che nel tennis la rivincita può arrivare subito.
“È questo il bello”, hanno sottolineato i conduttori: puoi cadere rovinosamente e rialzarti in fretta, con la racchetta che diventa la tua arma della rivincita.
Le classifiche e l’armonizzata
La puntata si è chiusa con uno sguardo alle classifiche e all’armonizzazione. Per qualsiasi dubbio – grazie a TennisTalker – avete gli strumenti per leggerle ed interpretarle al meglio, ma ciò che resta è il filo conduttore: il tennis non è solo uno sport. È provocazione, fragilità, resistenza e rivincita. E’ un racconto che cambia e si evolve ogni settimana, proprio come i suoi protagonisti.
Se vuoi rimanere aggiornato e ascoltare racconti esclusivi direttamente da chi vive (e ha vissuto) il tennis professionistico, seguici su Spotify e YouTube. Ti aspettiamo per una chiacchierata da veri intenditori!
