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    I dubbi di Djokovic prima dello scontro con Alcaraz: “Non mi sento fresco”

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    Il serbo, quattro volte campione a New York, ammette di non essere al meglio in vista della semifinale dello US Open contro lo spagnolo

    Novak Djokovic è di nuovo tra i primi quattro. Con il successo su Taylor Fritz nei quarti di finale dello US Open il trentottenne serbo ha centrato la semifinale in tutti e quattro i tornei dello Slam disputati in questa stagione. L’approdo all’ennesima final four di una carriera irripetibile anche nella sua fase conclusiva non fa grande notizia, dunque, perché la notizia – e non è la prima volta quest’anno – è annidata nella condizione fisica della leggenda da Belgrado.

    Il numero sette del mondo, che sfiderà venerdì Carlos Alcaraz per un posto in finale, non ha nascosto le difficoltà, quasi completamente legate all’usura di un fisico provato da mille e più battaglie combattute sul rettangolo regolamentare. “Vediamo come starò tra due giorni. La cosa positiva del calendario è che adesso ho 48 ore libere, senza partite, e questo aiuta. Al momento non mi sento molto fresco, ma spero che tra due giorni sarà diverso,” ha dichiarato Novak Djokovic dopo il convincente successo strappato nei quarti contro il numero 4 del mondo.

    I numeri dicono che il serbo conduce nei confronti diretti con Alcaraz e che ha vinto l’ultimo incrocio, nei quarti dell’ultimo Australian Open. Eppure l’incertezza resta. “Non sarà facile, questo è ovvio. Devo prendermi un giorno alla volta, occuparmi del mio corpo, rilassarmi e recuperare. Le prossime ore saranno fondamentali per rimettermi in forma e prepararmi a una battaglia di cinque set, se necessario”, ha aggiunto il ventiquattro volte campione Slam.

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    Gli obiettivi sono prima la finale, e poi il sogno del venticinquesimo titolo Major che rappresenterebbe un nuovo record assoluto. Ma la prudenza prevale. “Vorrei soltanto essere in condizione di giocare, di disputare un match potenzialmente lungo cinque set con Carlos potendo esprimermi al massimo. So che servirà il mio miglior tennis, ma so anche di sapermi esaltare nei grandi appuntamenti. È solo che non sono sicuro di come reagirà il mio corpo sotto stress nei prossimi giorni,” ha ammesso Nole.

    Il vecchio leone serbo darà battaglia, questo è certo. Ma l’avversario non sarà tanto il giovane successore spagnolo, quanto un corpo, il suo, contro il quale Mr. Djokovic ha ingaggiato da qualche anno un’aspra lotta senza quartiere.

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