Térence Atmane ha superato Holger Rune in due set e se la dovrà vedere con il nostro Jannik Sinner in semifinale. Chi è il tennista dal QI pari a 158?

Térence Atmane si sta confermando partita dopo partita una delle più grandi sorprese dell’anno. Il francese, mancino, col berretto all’indietro e dal gioco imprevedibile, ha tutte le caratteristiche che lo possono rendere un vero e proprio personaggio del circuito. Infatti, non è solo il suo stile a renderlo curioso, ma anche la sua forte personalità, resa originale da una notizia che ha fatto il giro del web: il transalpino avrebbe un quoziente intellettivo pari a 158, di gran lunga superiore alla media (solo di due punti sotto a quello ipotizzato per Albert Einstein). Che ci si creda o no, questa curiosità divertente sta diventando un suo tratto distintivo.

Il paradosso di Fermi

Al termine del match con Holger Rune, Atmane ha firmato la telecamera ponendo una domanda ai fan del tennis: E’ il paradosso di Fermi?!

Per chi volesse un ripasso di fisica, il paradosso, attribuito al premio Nobel Enrico Fermi, nasce dalla contraddizione tra le elevate possibilità teoriche di esistenza di altre forme di vita nell’universo, e i dati scientifici che abbiamo al momento a disposizione, secondo i quali non ci sono prove. Il tennista di Boulogne sur-Mer in pratica ha scherzato su ciò, sostenendo che possa essere un alieno.

Il numero 136 al mondo è appena diventato il secondo giocatore francese con il ranking più basso ad arrivare in semifinale in uno Slam. Meglio di lui ha fatto solo Henri Leconte, il quale riuscì ad arrivare in semifinale a Montecarlo nel 1990 perdendo poi con Thomas Muster.

Fra Atmane e la finale ora c’è solo Jannik Sinner, il giocatore più intelligente (per davvero) sul campo. Quale miglior test per il suo QI?