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    TennisTalker MagazineUfficiale: Matteo Berrettini salta anche lo US Open

    Ufficiale: Matteo Berrettini salta anche lo US Open

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    Il ventinovenne romano, ex semifinalista a New York e oggi numero 59 ATP, rinuncia al quinto torneo consecutivo: l’ultima partita resta il primo turno di Wimbledon perso contro Majchrzak

    Matteo Berrettini ha scelto di fermarsi ancora. L’ultimo slam della stagione, lo US Open in programma dal 24 agosto, dovrà fare a meno del ventinovenne romano, costretto a rinunciare ancora a causa di problemi fisici dopo settimane trascorse più tra studi medici e terapie che sui campi da tennis. È l’epilogo di un’estate che, per lui, non è mai davvero cominciata. Della sua assenza a New York beneficerà Brandon Holt, giocatore di casa attualmente collocato alla posizione numero 106 del ranking ATP, che entrerà direttamente nel main draw dell’ultimo Slam stagionale.

    La sequenza di forfait a cui Matteo è stato costretto nell’ultimo mese parla chiaro: Gstaad e Kitzbühel sulla terra europea, poi la tournée nordamericana con Toronto e Cincinnati, infine il forfait in vista di New York. Un’assenza che in verità non sorprende chi ha seguito il percorso negli ultimi mesi dell’ex numero 6 ATP, ma che si trasforma in un altro macigno sul morale del ragazzo e di tuti i suoi tifosi. Berrettini, semifinalista a Flushing Meadows nel 2019 e finalista a Wimbledon due anni dopo, oggi è scivolato al numero 59 del ranking ATP, lontano dalle vette che aveva raggiunto nei suoi anni migliori.

    L’ultima apparizione di Matteo in un torneo ufficiale resta dunque quella opaca vista nel primo turno di Wimbledon, perso contro Kamil Majchrzak: una sconfitta bruciante, che ha confermato la fragilità anche psicologica di un giocatore ormai abituato a potersi fidare poco del proprio fisico. Agli US Open “Berretto” avrebbe dovuto difendere il secondo turno del 2024 ceduto a Taylor Fritz; l’unica buona notizia è dunque legata alla relativa emorragia di punti in scadenza a metà settembre.

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    Più del ranking, preoccupa in effetti il tempo che passa. A 29 anni, con un tennis fondato sulla potenza del servizio e la rapidità nel colpo successivo, Berrettini ha bisogno di partite, ritmo e fiducia, tre sostegni al momento totalmente assenti. Per ora non è nota la data del suo rientro alle competizioni: l’ipotesi più ottimistica guarda all’autunno, forse in Asia o nei tornei indoor europei.

    Il rischio, se l’assenza si prolungasse ancora, è di dover ricostruire da zero condizione e competitività. E per un giocatore che ha saputo tenere testa ai migliori del mondo, la sfida più dura potrebbe non essere il prossimo avversario, ma il ricordo del giocatore che è stato.

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