Nicola Pietrangeli ha concesso un’intervista a Supertennis, durante la quale ha parlato delle difficoltà che sta vivendo in questo periodo
Nicola Pietrangeli è tornato a parlare dopo il ricovero che lo ha tenuto a letto per molto. L’ex numero uno del tennis italiano si è aperto ai microfoni di Supertennis, rivelando le difficoltà che sta attraversando in questa fase di vita: “Questo è lo stato dell’arte: doloroso e noioso. La giornata è lunga, e purtroppo sempre un po’ dolorosa. Meno male che dormo. Mi aiuta tanto…“
“Vorrei un giorno senza dolore“- continua Pietrangeli, il quale compirà 92 anni fra un mese esatto – “Perché ho questo dolore fisso all’osso sacro che mi impedisce di muovermi. Le hanno provate tutte. E poi mi manca la peppa. Mi chiamano tutti i giorni, gli amici. Mi dicono che manca il quarto per giocare a carte. Ma mi manca il riposo, anche se tu dirai ‘ma come, sei a letto…’. No, con questo dolore è permanente non c’è un attimo di riposo. Ho battuto il cancro, ma non la vecchiaia, come dicono i miei figli “
Lo scorso 4 luglio, l’ex tennista azzurro ha subito anche un grave lutto: la scomparsa prematura del figlio Giorgio, all’età di 59 anni, a causa di una lunga malattia. L’ex campione lo ha ricordato così: “Rivedo Giorgio come fosse oggi, lo ricordo soffrire: stava male, non si alzava dal letto. Soffriva tanto. Sua moglie, Carola, è stata una santa. È stata brava. Proprio tanto. Adesso lei e la piccola Nicola vivono da una zia”.

il due volte campione del Roland Garros ha voluto spiegare il motivo per il quale non concede quasi più interviste: “Mi cambiano le parole, basta così. Sai, alla fine quello che non capisco è come la gente possa pensare che io voglia parlare male di Sinner perché rosico. Ma perché? Perché dovrei parlarne male? Ma come si permettono? Ma chi li conosce?”.

Nelle difficoltà però, l’ex numero 3 al mondo ha voluto raccontare un simpatico aneddoto per ritrovare il sorriso: una telefonata del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Mi squilla il telefono, ma io in quel momento avevo una crisi di tosse. Alla fine rispondo, ma tossivo e non capivo bene le parole dell’interlocutore. Così continuavo a dire: ‘ma chi sei? Chi sei?’. Perché dall’altra parte del telefono c’era una vocina gentile che quasi sussurrava. E alla fine ho sentito: ‘Sono Sergio Mattarella…’. Che figuraccia, non ho smesso di scusarmi poi con la sua segretaria“.