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    TennisTalker MagazineIl tennis che non ci piace: lo scandalo scommesse e i “disturbatori” sugli spalti

    Il tennis che non ci piace: lo scandalo scommesse e i “disturbatori” sugli spalti

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    La Procura di Roma indaga su app illegali e match disturbati ad arte. Obiettivo: pulizia definitiva

    C’è un tennis che non vogliamo vedere. Quello che si gioca non solo in campo, ma anche negli angoli bui delle scommesse clandestine, dove milioni di euro si muovono di nascosto e lo spettacolo sportivo perde significato e diventa preda di chi cerca di truccarlo.

    Al centro dell’inchiesta della Procura di Roma c’è Aleksey Viktorovich Medkov, 35enne russo, sospettato di aver orchestrato una rete internazionale di scommesse illegali sul tennis. La sua “creatura” è l’app Dtmflite, strumento capace di piazzare puntate in tempo reale sfruttando informazioni raccolte in anticipo e trasmesse a scommettitori sparsi in tutto il mondo.

    Dall’inchiesta emerge che la rete di Medkov avrebbe mosso decine di milioni di euro nel mercato clandestino delle scommesse, con base operativa sugli spalti dei tornei. Un sistema capace di sfruttare ogni secondo di anticipo nella trasmissione delle immagini televisive per guadagnare soldi illeciti.

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    Ma il quadro che emerge è ancora più inquietante: secondo gli inquirenti, Medkov non si limitava a raccogliere e diffondere dati, ma guidava anche una squadra di “disturbatori professionisti”. Persone, pagate tra i 50 e i 70 euro a testa, piazzate tra il pubblico con un compito preciso: rompere la concentrazione dei tennisti nei momenti chiave, con urla improvvise, rumori o movimenti mirati, così da condizionare punti, set e interi match.

    E diciamoci la verità: chi non ne ha mai incontrato uno sugli spalti di un torneo, pensando magari che si trattasse solo di un maleducato? Un tifoso esagitato che interrompe il silenzio al momento del servizio o lancia insulti mirati, nel tentativo di far crollare psicologicamente il giocatore in campo.

    Il nome di Medkov non è nuovo nell’ambiente del tennis. Già noto all’ATP, sarebbe stato avvistato in tornei di tutto il mondo: Indian Wells, Madrid, Parigi, Torino e persino in Australia. Il caso è esploso in Italia nel maggio 2022, durante gli Internazionali di Roma al Foro Italico, quando la Guardia di Finanza lo ha sorpreso senza biglietto, ma con smartphone e dispositivi bluetooth pronti all’uso.

    Speriamo che questa inchiesta segni veramente un punto di svolta. Che, dopo anni di sospetti e allarmi, si possa davvero dire “basta”. Il tennis è fatto di vittorie e di sconfitte, di emozioni e di rispetto, in campo e fuori dal campo. Non di trucchi, imbrogli e soldi sporchi.

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