Nel tennis moderno, dominato da perfezione biomeccanica, centri federali e carriere programmate al millimetro, Dustin Brown ha rappresentato un’eccezione affascinante e irripetibile. Il suo percorso non è stato quello del talento predestinato, ma quello di un ragazzo che, con pochi soldi e tanto cuore, si è ritagliato uno spazio tra i grandi
La storia di Dustin Brown – tennista giamaicano ma con passaporto tedesco – è un inno alla libertà, all’improvvisazione e alla passione. Ha raggiunto il suo best ranking nel 2016 arrivando fino alla posizione numero 64 della classifica mondiale. Dustin è tornata sotto i riflettori grazie a un’intervista rilasciata al podcast The Changeover, dove ha ripercorso i momenti salienti della sua carriera, tra cui il celebre periodo vissuto in camper, il rapporto con la sorella di Nick Kyrgios e, ovviamente, le due vittorie su Rafael Nadal.
La vita nel camper: incordature, cene improvvisate e sogni grandi
Nel 2004, la famiglia Brown acquistò un vecchio camper per permettere a Dustin di inseguire il sogno da professionista girando per l’Europa. Era l’unico modo per contenere le spese. Quel van divenne casa, ufficio, mezzo di trasporto e perfino un piccolo business.
“Nei primi anni ho guadagnato più affittando posti letto nel mio van e incordando racchette che con i prize money”, racconta. “Gli hotel costavano troppo, così facevo dormire altri tennisti con me per 20-30 euro a notte, e incordavo le loro racchette per 5 euro. Era diventato un vero e proprio lavoro parallelo.”
Un’economia creativa nata dalla necessità, che ha forgiato in lui uno spirito indipendente, libero da ogni vincolo e fuori da ogni schema.
Dreddy Brown: stile unico dentro e fuori dal campo
Capelli rasta, abiti colorati, sorriso contagioso. Ma anche serietà teutonica nei dettagli e un’incredibile puntualità: Brown è un contrasto vivente. Naif e rigoroso, giamaicano e tedesco, creativo e preciso.
Ha debuttato nel circuito ATP nel 2003, ma ci ha messo anni prima di trovare continuità. È solo nel 2010, dopo la sua prima vittoria ATP a Johannesburg su Chiudinelli, che inizia a farsi notare. In quella stagione entra per la prima volta nella top 100 e vince il suo primo titolo in doppio a Metz.
Da allora, il suo percorso è stato un’alternanza di magie e infortuni, di tornei Challenger e apparizioni da favola nei grandi eventi. A Sophia Antipolis, nel 2019, è tornato a vincere un titolo dopo tre anni di digiuno, a suon di smorzate e volée spettacolari. Dopo la vittoria, dichiarò: “Mi prenderò un paio di birre, farò un bagno e starò sveglio tutta la notte a vedere serie TV, così che questo giorno non finisca mai“. Una frase che racconta perfettamente lo spirito di un uomo che ha imparato a godersi ogni istante.
Nadal, due volte battuto con il tennis dei sogni
Il punto più alto della sua carriera? Senza dubbio le due vittorie su Rafael Nadal, allora numero uno del mondo, entrambe sull’erba.
Nel 2014, a Halle, Brown stupì tutti con un tennis spavaldo, senza alcuna paura. Un anno dopo, al secondo turno di Wimbledon, completò l’impresa davanti al mondo intero: 7-5 3-6 6-4 6-4. Servizi a tutto braccio, discese a rete, colpi d’istinto e controllo assoluto. Nadal non riuscì mai ad entrare nel match.
“Sapevo che dovevo giocare il mio gioco. Se lo affronti da fondo, perdi. Punto. L’unico modo era sorprenderlo ogni punto”, ha raccontato. Nadal non l’ha mai battuto. Un record che pochissimi possono vantare.
Il tennis come arte, non come calcolo
Brown non ha mai cercato la continuità. Il suo tennis è fatto di lampi, di estro, di momenti. Nel 2016 ha raggiunto il suo miglior ranking in carriera (numero 64 ATP), grazie a semifinali a Montpellier e Gstaad, e al secondo turno del Roland Garros ha ottenuto la sua prima vittoria in carriera al quinto set. Ma ha sempre rifiutato l’idea di diventare “standard”.
È uno dei pochi a tirare le corde fino a 36 kg, una tensione folle per il circuito. Ma quella scelta gli dava il controllo assoluto sul gioco a rete, la sua vera arma.
Un outsider amato da tutti
Nel 2017 ha iniziato una relazione con Halimah Kyrgios, attrice e sorella di Nick Kyrgios, con cui condivide lo spirito libero e l’avversione alle convenzioni. Brown ha saputo diventare una figura di culto per i tifosi e i colleghi: ogni sua partita era uno show, una sorpresa, un colpo di teatro.
Ha ispirato una generazione di tennisti che non si riconoscono nei modelli perfetti, ma che credono ancora nella magia del gioco.

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