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Nel giorno più alto della carriera di Jannik Sinner, c’è spazio anche per il sogno, altrettanto grande, di chi lo ha accompagnato lungo il cammino. Simone Vagnozzi, uno dei due allenatori dell’altoatesino insieme a Darren Cahill, ha affidato a Instagram un messaggio carico di emozione e riconoscenza, subito diventato virale
“Vincere Wimbledon è il sogno che avevo da bambino. Volevo farlo da giocatore, e poi l’ho vinto attraverso i tuoi colpi” scrive Vagnozzi, rendendo omaggio al suo numero 1. Ma quelle parole non sono solo una dedica sportiva: sono la testimonianza viva di un percorso condiviso, fatto di lavoro, delusioni, crescita e fiducia reciproca. “Hai commosso e reso orgogliosi, come me, milioni di italiani. Ieri hai scritto una pagina indelebile del nostro sport”.
Il coach azzurro non nasconde l’orgoglio, ma nemmeno la fatica. “Giorni così non valgono un trofeo, ma una vita intera di sacrifici, momenti difficili e tanto tanto lavoro per arrivare lì su”. Con Sinner, Vagnozzi ha costruito un rapporto che va oltre il campo, fatto di stima e complicità: “Fare il percorso con persone speciali e che stimo rende tutto questo possibile e bellissimo”.
Un passaggio chiave del suo messaggio richiama la ferita ancora aperta di Parigi, dove Jannik aveva perso in finale contro lo stesso Carlos Alcaraz: “Ero sicuro che da quella partita saresti diventato più forte, e ieri l’hai dimostrato. Nel tennis. E fuori. Perché sei il numero 1, sei un campione, e sei un grande uomo”.
Il post ha fatto il giro dei social, raccogliendo centinaia di commenti e condivisioni. In tanti si sono riconosciuti in quelle parole, che raccontano sì la vittoria di un giocatore, ma anche quella di un’intera squadra, di una famiglia allargata che ha seguito Sinner passo dopo passo fino alla vetta di Wimbledon.
Con quell’abbraccio finale, tra Jannik, la sua famiglia e il team tecnico, si chiude il cerchio di una delle domeniche più memorabili dello sport italiano. Ma nel cuore di chi ama il tennis, rimarrà anche, e forse soprattutto, il post di Simone Vagnozzi: autentico, toccante, sincero. Come il sogno di un bambino che ce l’ha fatta.
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