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    Jannik confida: “Con Cahill avevo fatto una scommessa…”

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    Dopo il trionfo a Wimbledon, Jannik parla di tutto: la famiglia, i Reali, Cahill e la scommessa vinta

    Jannik Sinner ha riscritto la storia. Il primo italiano a vincere Wimbledon in 138 edizioni. Ma il trofeo – che come scherzosamente ha fatto notare mancava nella press room dell’All England Club – è solo la punta dell’iceberg di un viaggio lungo, difficile ed umano.

    È complicato spiegare quello che provo”, ha detto emozionato. “Ho attraversato mesi duri, non solo dal punto di vista fisico. Mentalmente ci sono stati momenti davvero complicati. Ma non ho mai smesso di andare in campo, di allenarmi in palestra. Lavoravo per partite come questa”.

    Sinner non smette mai di sottolineare come dietro ogni punto, ogni scambio vinto sull’erba più famosa del mondo, ci sia una squadra. E al centro di questo sistema c’è Darren Cahill, l’uomo che Sinner ha scelto come guida e che ha cercato – e trovato – ben prima che arrivassero i trofei più prestigiosi.

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    Con Darren avevamo fatto una scommessa prima della finale. Se avessi vinto, a fine anno sarei stato io a decidere se doveva restare. Beh, adesso la scelta è mia”, ha sorriso.

    Cerco persone oneste, che mi aiutino non solo nel tennis ma nella vita. Darren mi ha dato tanto, in ogni senso. Se resterà, forse non girerà tutto l’anno. Ma la mia volontà è chiara: io vorrei continuare con lui”.

    In sala stampa emerge anche la parte più emotiva di Jannik, quella che spesso tiene sotto controllo dietro il suo consueto equilibrio glaciale. “Vedere la mia famiglia in tribuna… è stato il momento più speciale. Solo noi sappiamo veramente cosa abbiamo attraversato. Condividere questo con loro, con il mio team, è una delle cose più belle che mi siano capitate”.

    Un’altra emozione è arrivata dopo il match point, quando ha incontrato la famiglia reale britannica. “All’inizio non sapevo cosa dire. In questi momenti è difficile trovare le parole. Mi sono rivolto ai figli della principessa chiedendo se giocassero a tennis. È stato un momento speciale. Sono cose che ti restano”.

    Sinner incontra la Royal Family
    Sinner incontra la Royal Family (Foto da @SuperTennisTv/X)

    In campo, intanto, la sua rivalità con Carlos Alcaraz continua a crescere. E il rispetto è reciproco. “Quando perdi tante volte contro un avversario così, non è facile. Ma ho sempre sentito di essere vicino. E ogni volta ho imparato qualcosa. Anche oggi, Carlos ha fatto alcune cose meglio di me. Questo mi spinge a lavorare ancora. Non mi accontento”.

    Nonostante la vittoria più prestigiosa, Sinner è il primo a frenare l’euforia: “A 23 anni non posso essere nella mia forma migliore. Ho ancora tanto da migliorare. E sì, ho vinto, ma non mi sento arrivato. La storia non si scrive con una vittoria, si scrive nel tempo. Il mio lavoro è appena cominciato”.

    Nel 2019, era un ragazzo nella “Next Gen” di Milano. Oggi, è numero uno del mondo e campione di Wimbledon. Ma la fame resta intatta.

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