More
    TennisTalker MagazineNewsSLAMWimbledon, Anisimova e Swiatek in finale. Sabato sul Centre Court il ballo delle debuttanti dal...
    Pubblicato in:

    Wimbledon, Anisimova e Swiatek in finale. Sabato sul Centre Court il ballo delle debuttanti dal cuore spezzato

    - Advertisement -

    Amanda batte a sorpresa Sabalenka e chiude un cerchio di dolore dopo la scomparsa del padre e lo stop autoimposto nel 2023. Esordio nel duello decisivo a Church Road anche per Iga Swiatek, che distrugge Bencic

    Sarà una finale tra esordienti totali quella che assegnerà il titolo dell’edizione 138 dei Championships al femminile. Iga Swiatek ha sì vinto cinque titoli Slam in carriera, ma la sua passione per l’erba non era certo famosa, e infatti l’ex numero uno del mondo, a Wimbledon, non si era mai spinta oltre i quarti di finale. La polacca potrà eliminare una macchia dal panciotto bianco del proprio palmarès che con ogni probabilità la infastidiva alquanto, ma la sorpresona del torneo, che in verità siamo contentissimi di poter festeggiare, l’ha piantata nel prato come una bandiera Amandina Anisimova.

    Una fila di performance, quella messa a referto sull’erba londinese dalla tennista nata a Freehold, che considerate le premesse di una carriera da predestinata non ci saeremmo sognati, almeno qualche anno fa, di dover chiamare un giorno “sorprendenti”. Ma si sa, il talento da giovincelli va coltivato, e il numero due del ranking junior, la vittoria allo US Open per ragazzi nel 2017 oppure, ancora più significativamente, la semifinale raggiunta da ragazzetta al Roland Garros dei grandi nel 2019 non erano necessariamente assicurazioni su un futuro da campionessa. Perché in effetti, tra un passaggio di status e uno di categoria; tra un primo hurrà pesante e un altrettanto pesante contratto di sponsorizzazione, c’è la vita. Vita che ad Amanda ha smesso di sorridere per un po’ di tempo.

    Il cerchio del dolore si era aperto alla vigilia dello US Open 2019, quando il padre Konstantin, originario di San Pietroburgo e migrato negli USA tre anni prima della nascita di Amanda insieme alla moglie bancaria, è stato trovato morto a causa di una complicazione cardiaca. Un lutto pesantissimo, a trinciare un legame molto profondo. Anni complessi, ma il culmine sarebbe ancora dovuto arrivare. Nel 2023 Amanda ha staccato totalmente per otto mesi dal tennis, con l’obiettivo di tutelare sé stessa e la propria serenità mentale compromessa da qualche idiota che, nella piazza berciante dei social, l’aveva a lungo bersagliata per il suo aspetto fisico.

    - Advertisement -

    Ma le crepe, come tutti sanno, a volte si formano per far passare la luce. E Amanda, nemmeno ventiquattro anni, oggi è nata una seconda volta, battendo la numero uno del mondo Aryna Sabalenka, per la quale la maledizione Wimbledon continua. Anisimova ha deciso che un’avversità sportiva, per esempio farsi rimontare un set dalla dominatrice del circuito e finire subito sotto di un break nel terzo, non era cosa che meritasse più di tanti turbamenti. E quando tutti la davano per spacciata Amandina ha regito e vinto, per mettere insieme un altro pezzo di quel puzzle da prescelta che tutti avevano ritagliato sulla sua figura di professionista alle prime armi.

    Sarà una bella finale: dall’altra parte della rete ci sarà Iga Swiatek, e anche la sua è una bella storia, anche se qualche tonnellata di trofei dalle parti di Varsavia nel tempo è in effetti arrivata. Ma spezzava il cuore, una decina di giorni fa, Iga in lacrime abbandonata su una seggiola a Bad Homburg, pochi minuti dopo la sconfitta in finale contro Jessica Pegula che qui è stata cacciata all’esordio da Elisabetta Cocciaretto. Quel pianto era in un certo senso consuntivo; uno sfogo per regalare in una volta sola una lacrima per ogni rovescio patito nel pezzo di stagione più negativo della carriera.

    Oggi, la semifinale di Swiatek non c’è stata. O meglio, la povera Belinda Bencic si è trovata di fronte una versione di Swiatek che sembrava rimasta nell’armadio dalla metà del 2024. Ighina ha riproposto per la speciale occasione la miglior versione di sé stessa, quella che per anni non ha fatto strusciare il feltro giallo alle colleghe. Sull’erba, poi, una Swiatek così non era nemmeno nei sogni, specie in quelli della protagonista. E invece ecco qua.

    Quando si tocca il fondo, molti cominciano a scavare. Ma c’è anche chi, sfioratolo con le punte, riesce a sprigionare una forza che non sospettava di avere. Come Amandina; come Iga. Buona finale a tutti, ma soprattutto a loro due.

    - Advertisement -

    Instagram Gallery

    Ti potrebbe interessare...

     

    Segui i tornei in collaborazione con TENNISTALKER MEDIA PARTNER

    più popolari