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    Il record italiano in punta di racchetta a Church Road

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    Riscritta la geografia del tennis azzurro: per la prima volta tre italiani – Cobolli, Sinner e Sonego – tra i migliori sedici a Wimbledon

    Sul taccuino resterà la data: 6 luglio 2025, giorno in cui Wimbledon scopre un curioso assembramento tricolore sui sacri prati. Jannik Sinner, Flavio Cobolli, Lorenzo Sonego, tre nomi in colonna sotto la dicitura “round of 16. È una prima assoluta per l’Italia maschile: mai, dal 1877 in poi, erano arrivati in tre fino al lunedì delle fragole; fino a oggi, all’inizio della seconda settimana si erano sempre spinti al massimo due italiani simultaneamente: Giovanni Cucelli e Rolando del Bello nel 1949, Giuseppe Merlo e Nicola Pietrangeli nel 1955, Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego nel 2021, Matteo Berrettini e Jannik Sinner nel 2023, e per finire Lorenzo Musetti e ancora Jannik Sinner lo scorso anno.

    Solo sull’argilla parigina del Roland Garros, superficie storicamente più amichevole per i nostri, si erano visti numeri simili, con almeno tre italiani agli ottavi nel 1947 (Belardinelli, Cucelli, Quintavalle e Sada), 1952 (Cucelli, Del Bello, Gardini), 1958 (Merlo, Pietrangeli, Sirola), 1960 (stesso terzetto), 1962 (Jacobini al posto di Sirola) e 2021 (Berrettini, Musetti e Sinner).

    Il cemento è stata finora la superficie più avara di soddisfazioni di gruppo per i tennisti italiani a livello Slam. A Melbourne, un terzetto azzurro così avanti nel torneo non si è mai visto. Al massimo due uomini – Seppi e Fognini nel 2018, Berrettini e Fognini nel 2021, Berrettini e Sinner nel 2022, Sinner e Sonego lo scorso gennaio – si sono qualificati assieme per il quarto turno. Ancora peggio è andata finora a New York, dove solo una volta due azzurri hanno contemporaneamente raggiunto gli ottavi di finale, Jannik Sinner e Mateo Berrettini nel 2022 (poi entrambi qualificatisi ai quarti).

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    E allora, senza strepiti ma con la dovuta soddisfazione: tre volti diversi ma con la medesima sigla nazionale sul passaporto si ritrovano nella quiete verdissima di Church Road, come tre puntini di sospensione lasciati da un movimento in corso. Il record non è una fanfara, è un chiaroscuro: un segnalibro piantato fra ieri e domani, dove i numeri descrivono che la realtà attuale è sempre più figlia di una consuetudine in fase di sedimentazione.

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