Fuori con match-point fallito all’ultimo round di quali, la ragazza argentina è stata ripescata in extremis e domani giocherà gli ottavi: tre vittorie, tre traslochi notturni e 240 mila sterline già in tasca
Ci sono giorni in cui sembra che tutto fili secondo un piano invisibile, altri in cui serve una coincidenza: tipo perdere un match, e poi entrare lo stesso nel torneo. Solana Sierra ha 21 anni, viene da Mar del Plata e ha una faccia da protagonista di un film indipendente argentino antecedente alla Netflix-era, di quelli che sono davvero belli solo quando li si guarda in sala. A Wimbledon ci è arrivata da lucky loser, cioè da una che aveva già fatto le valigie ma che il destino ha deciso di rimettere in campo. Una seconda possibilità, come nei libri di formazione.
Solana aveva perso all’ultimo turno delle qualificazioni contro Talia Gibson, peraltro fallendo un match point. Game over, in teoria. Poi il forfait di Greet Minnen, una telefonata all’ultimo, e Sierra si ritrova a giocare il tabellone principale dei Championships, il che è già di per sé una notizia non male, considerati i 66 mila Pound che spettano a chi perde al primo turno. Parlando più strettamente di lavoro, la ragazza nata sulla costa atlantica argentina la prende come viene, e le viene bene: vince contro Olivia Gadecki al primo round, poi falcia la biondissima beniamina di casa Katie Boulter e infine batte Cristina Bucsa, pure lei discreta sorpresa, in tre set.
In mezzo, mille emozioni mai sperimentate e tre traslochi. Letteralmente. Non prevedendo una permanenza così lunga nella City, Solana non si era premurata di affittare una stanza per tutta la settimana. Così, negli ultimi sette giorni, ha cambiato appartamento tre volte. “Stiamo cercando casa ogni sera,” ha detto. La precarietà traslata sui prati più famosi del globo, couch surfing con vista sul Centre Court.
Ma chi è davvero Solana Sierra? Una tennista talentuosa, certo, cresciuta alla Rafa Nadal Academy, nientemeno. Finalista al Roland Garros junior nel 2022, l’approccio al professionismo è stato più che discreto: attualmente collocata alla posizione 101 della classifica WTA (best ranking), Sierra nella sua giovane carriera ha conquistato quattordici titoli a livello ITF in diciotto finali disputate, vincendo peraltro le ultime nove consecutive.
Ma c’è anche altro, volendo azzardare un profilo parapsicologico: Solana è una ragazza che non sembra essere ossessionata dal gioco, e in campo porta una dolcezza risoluta: consapevole che la clessidra è già girata, affronta ogni scambio come se stesse inaugurando la partita. Non ha ancora la sfrontatezza pur intermittente delle top, ma nemmeno la leggerezza delle debuttanti predestinate: sembra sempre un po’ fuori tempo, che è spesso il modo migliore per lasciare il segno.
E ora, si va agli ottavi di finale, con almeno 240.000 sterline già guadagnate e un posto nella top 70 praticamente assicurato. Solana aspetta Laura Siegemund, che ha battuto a sorpresa Madison Keys liberando ulteriormente un draw mai così pazzo e aperto a chi ha davvero intenzione di entrare nella storia dalla porta di servizio. Per Solana Sierra di pressione da sostenere ce n’è poca: quando riesci a entrare a una festa senza essere in lista, ogni drink in più è guadagnato.