More
    TennisTalker MagazineAspria Tennis Cup, giorno 5: troppo Ceck per Vasamì. Marco versione extra lusso

    Aspria Tennis Cup, giorno 5: troppo Ceck per Vasamì. Marco versione extra lusso

    - Advertisement -

    Il talentino romano è stanco a livello fisico e soprattutto mentale. Cecchinato risorge nella fornace dell’Harbour e torna in finale trentadue mesi dopo

    Ci si aspettavano fuochi d’artificio diffusi sul centrale dell’Harbour Club, ma la polvere pirica l’ha portata solo Marco Cecchinato. Con una prova sostanzialmente immacolata il trentaduenne palermitano, ora di stanza a Brescia, ha battuto in due set la nuova, enorme speranza del tennis italiano Jacopo Vasamì. Il diciassettenne romano a dir la verità non è sembrato avere sufficienti riserve di energie fisiche, ma soprattutto mentali, per contrastare una versione di Cecchinato che non si vedeva da tempo immemorabile.

    L’attesissima semifinale tricolore dell’Aspria Tennis Cup 2025 è durata il tempo di completare i primi sei game, poi, dal tre pari, l’ex numero 18 ATP ha preso il largo, mostrando esattamente come nei giorni passati un tennis brillante e pizzicando con costanza i punti deboli del giovane avversario.

    Il primo ad avere una palla break è stato Vasamì, nel corso di un secondo gioco del primo set lungo quattordici punti, ma il carburante del teenager è finito lì. Incassato il cruciale break del 4-3 e scagliata la racchetta verso la propria seggiola, Jacopo si è mano a mano scollegato dalla partita. Sempre afflitto dall’annoso problema del fallo di piede – almeno due commessi in ogni partita del torneo, addirittura sei oggi – il numero due al mondo della classifica junior ha subìto un altro break nel nono gioco e il parzialone di Cecchinato si è dilatato fino a toccare i sette game consecutivi sul 3-0 del secondo.

    - Advertisement -
    Jacopo Vasamì
    Jacopo Vasamì – Foto di Roberta Corradin

    Jacopo, va detto, ha avuto il merito di dare tutto per mettere in cascina i tre giochi conquistati nel secondo set, ma oggi la partita l’ha meritata Cecchinato: deliziose, come sempre, alcune sue smorzate; notevoli le soluzioni con il rovescio e tranquilla, tutto sommato, la gestione dell’intera faccenda. Vasamì l’ha agevolato cercando forse troppo spesso di liberarsi dallo scambio, sintomo supremo di una mente strizzata da pressioni mai provate prima d’ora, ma diamo a Ceck ciò che è di Ceck.

    Marco contenderà domani il titolo a uno tra Prizmic e Jodar, e il risultato è di un certo qual rilievo, al netto della straordinaria carriera messa insieme da un ragazzo che ha pur sempre nel palmarès una semifinale al Roland Garros: perché Marco non giocava una finale dal Challenger di Rio de Janeiro dell’ottobre 2022, trentadue mesi fa, e il risultato conquistato sull’arroventata terra battuta milanese potrebbe avere un’importanza non preventivabile per il suo futuro.

    Jacopo, invece, volerà a Londra, dove sarà una delle star del torneo di Wimbledon under 18. Il suo percorso a Milano è finito un giorno prima di quanto lui e il folto pubblico al seguito avrebbero desiderato, ma il futuro, facendo tutti gli scongiuri del caso, non potrà che essere suo.

    - Advertisement -

    Newsletter

    Ti potrebbe interessare...

     

    Segui i tornei in collaborazione con TENNISTALKER MEDIA PARTNER

    più popolari