Intervistato dal Financial Times, il tennista giapponese Taro Daniel ha spiegato tutto il sistema di guadagni e spese di un tennista che si aggira intorno alla 100esima posizione
Si sa nel tennis non tutti sono Jannik Sinner o Carlos Alcaraz. Titoli dello Slam, contratti milionari, pubblicità e tappeti rossi sono solo riservati a pochi eletti. La vita di un tennista medio infatti non è come quella di una rockstar ed a ribadirlo è stato Taro Daniel. Il tennista giapponese ha raggiunto in carriera il best ranking di 58 al mondo e attualmente è numero 157. Con un titolo ATP 250 vinto nel 2018 ad Instanbul e al massimo un terzo turno a livello Slam (ottenuto all’Australian Open 2022) si può dire che Daniel sia un buon rappresentante nella categoria dei “tennisti medi” dell’ATP.
Intervistato dal Financial Times, il giocatore nato a New York ha rivelato le cifre cui è costretto a pagare ogni anno: “Solamente di spese operative un giocatore normale spende circa 20mila dollari al mese tra cibo, hotel e spostamenti. Quando ero giovane rinunciavo all’avocado, perché costava qualche dollaro di troppo. Un volo last minute da Indian Wells a Miami costa almeno 500 dollari, e la maggior parte dei giocatori porta con sé due persone più un bagaglio extra per racchette e attrezzatura. Insomma, un viaggio di sola andata e completamente interno agli Stati Uniti può arrivare a costare fino a 2.000 dollari”
Daniel ha poi specificato anche per un allenatore medio quanto può spendere: “Il coach può costare 50.000 dollari all’anno, più il 10% dei montepremi. Per questo la spesa si aggira intorno ai 100.000 dollari annui, e non certo per un coach esperto”.
In più bisogna considerare anche il preparatore atletico che richiede più o meno le stesse spese e la cifre quindi in totale si potrebbero aggirare intorno ai 440 000$ a stagione.
E i guadagni? Solo se si vincono match importanti
Un importo che potrebbe essere anche irrisorio se si guadagnassero milioni. E qui che Daniel ha anche svelato quanto può guadagnare e facendo un bilancio il risultato è solo in parte positivo. Con un montepremi annuo di 500 000 $ + 70 000 $ di sponsor per abbigliamento e racchette, il guadagno può essere di circa 130 000$ l’anno (Calcolo del Financial Times basato sulla stagione 2023 di Daniel). Inoltre bisogna però specificare che gli sponsor così come tutti i guadagni vengono ottenuti con le vittorie soprattutto con quelle importanti, come ha tenuto a precisare il tennista giapponese: “Grazie alle vittorie più prestigiose gli sponsor capiscono che sono un vero professionista, perché se dici che hai vinto 20 Challenger è possibile che ti chiedano che cosa sia esattamente un Challenger”.
Come si può risolvere questo problema?
Daniel propone un’idea per migliorare la situazione: “I giocatori più forti ricevono un supporto extra che permette loro di riprendersi da una partita e prepararsi meglio a quella successiva. Se sei di livello inferiore, improvvisi. I quattro tornei dello Slam attirano un giro di denaro mostruoso, incassando una cifra compresa tra i 350 e i 500 milioni di dollari all’anno. Penso che la soluzione più giusta sia quella di dividere una parte di quella torta, dando 100mila dollari a testa a tutti i primi 300 o 400 tennisti del ranking mondiale. Questo compenso verrebbe fornito dalle varie associazioni, dagli Slam, da WTA e da ATP, si tratterebbe di circa 8 milioni da ognuna delle organizzazioni, mi sembra un’operazione di buon senso e assolutamente praticabile”.
Dei problemi economici dei tennisti se ne è parlato spesso, ma raramente era stato affrontato così in dettaglio come ha fatto Daniel. C’è da dire anche che il tennista cresciuto a Tokyo non ha analizzato nemmeno tutti i costi che bisogna sostenere nel percorso giovanile quando la carriera ATP sembra un miraggio e gli investimenti rischiano di non pagare le spese. Ciò rende il quadro ancora più drammatico. Vedremo se ci saranno sviluppi e miglioramenti in tal senso.