Come raccolto dalla testata online “Clay Tenis”, il ceo dell’Atp Madrid nonché braccio destro di Ion Tiriac, Gerard Tsobanian spegne i sogni della Federtennis di far diventare Roma il quinto slam
Nel mondo della politica e degli organizzatori mondiali del tennis monta la polemica circa la volontà della federazione italiana di ospitare un quinto torneo del Grande Slam. Spesso il presidente della FITP Angelo Binaghi, nelle sue interviste, aveva espresso la volontà di crescere continuamente e in maniera incrementale. A rispondere alle mire espansionistiche di Binaghi ci ha pensato Gerard Tsobanian, CEO dell’ATP Madrid, che ha negato l’acquisizione del “suo” torneo da parte della FITP e ha rilanciato la sua volontà di tornare a giocare Madrid sulla controversa terra blu.
L’AD di Madrid dichiara che:“Avere un Grande Slam non dovrebbe dipendere dai giocatori che hai nella top 100, nella top 50 o nella top 10. Se Roma ha aspettato fino ad ora per dirlo, è perché adesso ha così tanti giocatori in quelle posizioni. Immaginatevi quanti Slam dovrebbe allora avere la Spagna se guardiamo ai giocatori che hanno avuto come numeri uno al mondo. Aggiungo che non c’è alcuna possibilità di avere un Grande Slam ulteriore ora, perché chi deciderà è Dio. E io non ho il suo numero, né ce l’ha il presidente della Federazione Italiana Tennis.“
Circa l’acquisto degli asset tennistici che IGM, società proprietaria del torneo di Madrid, sta vendendo Tsobanian è netto: “Non sarà preso niente dall’Italia, non sono più candidati. La vendita verrà finalizzata in estate”.
Inoltre l’AD sembra quasi infastidito dalla proposta di un’altra nazione di comprare degli asset all’estero come ha provato a fare la FITP e si domanda:“Mi chiedevo perché una federazione volesse acquistare un torneo all’estero. Non è un investimento da parte di un fondo che vuole fare soldi e far crescere un evento, è un istituzione che vuole acquistare un torneo che si svolge in un altro Paese, non nel suo”
La voglia di rivoluzionare il tennis e, in particolare, l’ATP di Madrid
Secondo Tsobanian dobbiamo arrivare più velocemente al momento cruciale o finale di uno torneo o di una partita. L’interesse nel vedere partite lunghe tra giocatori di livelli diversi (ad esempio un primo turno al Roland Garros che finisce al quinto set), non è alto. Gli spettatori mentre guardano un match oggi messaggiano, ascoltano la musica e hanno un quantità di stimoli e distrazioni superiori al passato. Per questo il format usato nelle NextGen ATP Finals è perfetto e il CEO crede che valga la pena provare di giocare Madrid proprio così. Dunque non sorprendetevi se, nel futuro, alla Caja Magica giocheranno al meglio dei cinque set con tie break sul 3-3.
Le novità però non sono finite qui. Tsobanian si dichiara un amante della terra blu e auspica un suo ritorno: “Era molto bella, ma abbiamo avuto sfortuna. Cattivo allenamento, scarsa preparazione e drenaggio non corretto ne hanno sancito la fine. La prossima volta dovremo prepararlo adeguatamente e implementarlo in modo più strutturato, passo dopo passo“