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    “Ei fu” e poi risorse: il 5 maggio di Jannik Sinner

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    Ripercorriamo la vicenda di Sinner fino ad oggi, nel giorno del suo attesissimo ritorno

    “Ei fu. Siccome immobile…” scriveva Alessandro Manzoni nel suo celebre componimento dedicato alla morte di Napoleone. Parole che oggi, 5 maggio 2025, sembrano echeggiare in un contesto completamente diverso, ma non meno carico di significato. Dopo tre mesi di sospensione per doping, Jannik Sinnernumero 1 del mondo – torna finalmente in campo. E lo fa a Roma, nella sua Italia, nel torneo che più di ogni altro può sancire il suo ritorno anche simbolico: gli Internazionali BNL d’Italia.

    Proprio come Napoleone, anche Sinner ha vissuto il suo esilio, breve ma intenso, in cui è rimasto “immobile” agli occhi del pubblico e del circuito. La squalifica per positività al clostebol, riscontrata a Indian Wells nel 2024, lo ha tenuto lontano dalle competizioni dal 4 febbraio. Una vicenda gestita in silenzio, chiusa con un accordo con la WADA e che si è trascinata dietro polemiche e dichiarazioni non sempre pacifiche.

    Ma oggi, il sipario si riapre. Alle ore 16:00 Sinner terrà una conferenza stampa, poi alle 19:00 tornerà ad allenarsi sulla Pista Centrale del Foro Italico.

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    Le voci a favore e quelle contrarie

    Il ritorno in campo del campione azzurro, però, non avviene in un clima privo di tensioni. Se da una parte Rafael Nadal e Jack Draper hanno sempre espresso parole di solidarietà nei confronti del campione azzurro, sottolineando anche l’importanza del suo rientro, dall’altra Novak Djokovic e la PTPA hanno invece denunciato presunti favoritismi.

    Fin dall’inizio della vicenda, Nick Kyrgios, si è sempre dichiarato scettico sul fatto che Sinner potesse essere innocente e ha parlato di un “sistema corrotto”. Molto polemiche anche le parole di Federica Pellegrini quando ha dichiarato che “il caso di Sinner è stato trattato in maniera diversa“.

    Non sono passate inosservate neanche le parole di Serena Williams, che ha dichiarato: “Per lo stesso errore, a me avrebbero dato 20 anni”, non volendo però accusare Sinner di essere colpevole o innocente.

    Il ritorno

    Nel giorno del suo ritorno Sinner può ripartire da zero. Come Napoleone a Sant’Elena, anche Jannik ha avuto tempo per riflettere, per fare i conti con sé stesso, con il proprio fisico, con il significato di essere un simbolo nazionale.

    Questo 5 maggio – data scolpita nella storia e nella letteratura – si carica di un nuovo significato. Quello del ritorno. Della rinascita. Di un campione che cade, si rialza, e prova a riprendersi tutto. E da oggi Jannik Sinner può tornare a farsi sentire là dove conta di più: sul campo.

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