Con un’opera d’arte firmata da Melissa Koby, il torneo onora la prima tennista nera a rompere la barriera razziale nel 1950 e rilancia il messaggio: “Open for All”
L’US Open 2025 sarà all’insegna della memoria e del cambiamento, celebrando Althea Gibson, la prima persona nera a competere agli U.S. National Championships nel 1950. A 75 anni da quel momento storico, il torneo onora la sua figura con il tema “Celebrating 75 Years of Breaking Barriers”.
Il manifesto ufficiale, firmato dall’artista giamaicana-americana Melissa Koby, mostra una silhouette di Gibson su sfondo blu, circondata da simboli di New York e del tennis, come la Statua della Libertà e l’Arthur Ashe Stadium.
“Volevo che fosse un tributo potente, che potesse ispirare altre ragazze come me,” ha dichiarato Koby, prima artista nera a curare il tema del torneo. La direttrice del torneo, Stacey Allaster, ha definito Gibson “una delle più grandi pioniere dello sport” e ha sottolineato come il suo coraggio nel 1950 abbia reso lo US Open ciò che è oggi: “Open for All”.
Chi era Althea Gibson
Althea Gibson è stata una pioniera dello sport e dei diritti civili, la prima persona nera a competere agli U.S. National Championships nel 1950, aprendo la strada all’inclusione nel tennis professionistico. Nata nel 1927 in una famiglia povera del Sud degli Stati Uniti e cresciuta ad Harlem, superò discriminazioni e barriere razziali grazie al suo talento e determinazione.
Negli anni ’50, vinse titoli storici tra cui il Roland Garros, Wimbledon e gli U.S. Open, diventando la prima donna afroamericana a vincere nei tornei del Grande Slam. In tutto, collezionò 11 titoli Slam (5 in singolare, 6 in doppio) e ispirò generazioni future di atleti afroamericani, come Arthur Ashe e Serena Williams.
Dopo il ritiro, tentò anche una carriera nel golf e rimase attiva nella promozione dello sport. È scomparsa nel 2003, e oggi la sua eredità viene celebrata come quella di una vera apripista, dentro e fuori dal campo.