Nei 192 sticker l’evoluzione e l’esplosione di Jannik, i retroscena, i colpi diventati marchi di fabbrica e un’occhiata fuori dal campo. Quando si dice cambio di status…
Ci sono accadimenti, circostanze, fatti, anche non strettamente legati alle performance sportive, anzi, soprattutto se non sono ad esse rigidamente correlati, che in qualche modo certificano il raggiungimento di uno status.
Che Jannik Sinner, a livello di percezione globale, abbia valicato il pur ampio steccato comprendente gli appassionati del tennis per affacciarsi a una dimensione nazional-popolare è un dato di fatto, assodato ormai da almeno diciotto mesi. Tuttavia, piccoli accadimenti quotidiani certificano la continua crescita di popolarità del numero uno del mondo.
Il fatto che Jan sia diventato protagonista unico di un album di figurine Panini è solo l’ultimo esempio, peraltro discretamente significativo: l’onore storicamente spettava ai calciatori, che però – a memoria – sono sempre stati ritratti in compagnia dei colleghi. Sinner, invece, fa da solo, e il particolare non è di secondaria importanza.
La settimana scorsa, Panini, la leggendaria casa editrice modenese specializzata nella pubblicazione di figurine, ha lanciato l’album ufficiale dedicato al tre volte campione Slam. Una raccolta che racconta “la nascita, l’evoluzione e l’esplosione di un ragazzo capace di riscrivere la storia del tennis“. Il tutto ritratto in 192 figurine, un poster e 25 card speciali, alcune delle quali autografate da Jannik in persona e distribuite casualmente in alcune centinaia di pacchetti.
Chi mastica marketing lo sa: finire sull’album Panini, per giunta da protagonista unico, certifica l’avvenuto conseguimento di un determinato rango quasi più di un’intervista in prime time al TG1.