Grande prestazione di Arnaldi, che batte un Djokovic ancora lontanuccio dall’auspicata forma-Roland Garros. Per Matteo al terzo turno c’è Dzumhur
M. Arnaldi b. [4] N. Djokovic 6-3 6-4
Strepitoso Matteo Arnaldi. Il tennista sanremese al termine di una prestazione impeccabile ha eliminato in due set Novak Djokovic, per la verità apparso ancora all’affannosa ricerca di una condizione che gli possa permettere di non fare la comparsa di lusso al prossimo Roland Garros. Il successo di oggi, arrivato in un’ora e quarantadue minuti, è il secondo della carriera di Arnaldi contro un collega top 5: il primo e finora unico era arrivato proprio a Madrid due anni fa, quando Matteo da qualificato aveva battuto Casper Ruud, che all’epoca dei fatti, esattamente come Nole oggi, era la quarta testa di serie del torneo.
IL MATCH – Nel corso di un’intervista rilasciata a Eurosport la scorsa settimana, Nole aveva detto tra le righe, ma nemmeno troppo tra le righe, di considerare Madrid una tappa di passaggio. Il perché è facilmente immaginabile: “L’obiettivo principale è il Roland Garros,” aveva detto, “ma spero che la condizione buona arrivi già qui“. Non è arrivata. La leggenda da Belgrado ha fatto vedere lampi dell’antico Nole solo quando, di tanto in tanto ed esclusivamente in condizioni-limite, ha lasciato andare i colpi senza troppo curarsi del margine di rischio. Per il resto, accettando il rischio di essere presto smentiti, verrebbe quasi da preoccuparsi. Il tre volte vincitore del Mutua Madrid Open è apparso provato, ma provato nel senso di rassegnato; indisponibile ad accettare scambi più lunghi dei quattro, cinque colpi al massimo: dopo quel limite, ogni santa volta e per tutto il match, sono arrivati drop shot, o colpi a chiudere, spesso fuori contesto.
Arnaldi è stato bravissimo a giocare la sua partita senza guardare troppo a ciò che stava succedendo dall’altra parte della rete. Solido su entrambe le diagonali e rincuorato dalla piega presa dalla faccenda, il nostro rappresentante ha anche avuto il suo bravo ruolo in una manciata di scambi altamente spettacolari, specialmente nel secondo set.
Arnaldi è stato il primo a rompere l’equilibrio dei servizi, nel secondo gioco del primo parziale quando Nole ha messo un dritto largo, ma il contro-break del serbo è arrivato subito, favorito da un paio di errori di Matteo. I game consecutivi di Djokovic sarebbero potuti diventare tre, ma il giocatore da Sanremo ha annullato la palla break nel quinto gioco aggredendo opportunamente con il dritto. Il momento decisivo si è così materializzato nell’ottavo game quando è inopinatamente entrata in scena la controfigura autolesionista di Djokovic, che con due doppi falli consecutivi ha regalato ad Arnaldi il break del 5-3, e con quattro errori di rovescio – se non un unicum nella carriera dell’ex numero uno, qualcosa che ci va molto vicino – ha ceduto il primo set all’azzurro in 49 minuti.
Il secondo set, come tradizione vuole, è girato nel settimo game: anche in questo caso, fatti salvi i meriti di Arnaldi, notevole il contributo di Nole nel concedere il break. Incredibili, nell’occasione, i due punti consecutivi divorati dal serbo nonostante le innumerevoli occasioni avute per chiuderli. L’ultimo brivido, utile a sottolineare come i meriti di Arnaldi siano stati almeno pari ai demeriti di Djokovic, è arrivato nell’ottavo gioco, quando l’ex numero uno del mondo ha avuto sullo 0-40 tre consecutive chance per provare a riaprire la partita. Matteo, di parere contrario, ha però giocato con intelligenza, senso pratico e profondità, mettendo tra sé e il mito dall’altra parte del net il margine necessario a chiudere senza ulteriori rischi in un’ora e quarantadue minuti.
Arnaldi, che come già detto introducendo questa cronaca ha conquistato la seconda vittoria della sua carriera contro un top 5 – la quinta contro un top 10 -, si è discretamente aperto il tabellone: al terzo round avrà Damir Dzhumur il quale, dopo la vittoria tra le polemiche contro Mattia Bellucci al primo turno, oggi ha superato a sorpresa la trentaduesima testa di serie Sebastian Baez.