Durante il quarto di finale vinto contro Korda il serbo ha messo in mostra un accessorio non proprio usuale
L’attenzione ai dettagli è da sempre il mantra di Novak Djokovic, nonché uno dei motivi, uno dei più importanti, della sua longevità sportiva. Quando pensavamo avesse sperimentato tutto, nondimeno, il campione serbo ha inteso svelarci una nuova arma: durante i cambi campo del match giocato e vinto nei quarti di finale del Miami Open contro Seb Korda, il ventiquattro volte campione Slam è stato più volte inquadrato dalle telecamere con indosso degli enigmatici guantoni blu che hanno subito suscitato la curiosità di tutti gli spettatori a casa e in loco.
Ma cosa sono? Guanti, va bene, ma quale utilità hanno? Comodamente reperibili a poche decine di euro anche da noi comuni mortali presso svariati negozi online, i moffoloni blu esibiti dall’ex numero uno del mondo sono dei guanti refrigeranti. Grazie allo speciale gel contenuto in un impacco alloggiato all’interno del capo d’abbigliamento, i suddetti guantoni servono ad abbassare in pochissimo tempo la temperatura del corpo. Una funzione assai utile in condizioni meteo roventi e umide come quelle di Miami, che già l’altro giorno hanno messo a durissima prova Grigor Dimitrov, costretto a ricorrere all’intervento del medico (e a cancellare la conferenza stampa) per tamponare gli effetti di un colpo di calore.
L’esistenza dei guanti refrigeranti era da tempo nota a Martina Navratilova, oggi commentatrice per Sky Sport: “Guanti di quel tipo raffreddano l’afflusso del sangue e abbassano la temperatura corporea in una trentina di secondi,” ha detto la diciotto volte campionessa Slam. “Francamente non so perché non li usino tutti, visto che esistono da moltissimo tempo. Nole è più avanti del resto dei suoi colleghi quando si tratta di sperimentare tecnologie utili a migliorare le prestazioni sportive“.
Prestazioni che, dopo un periodo di appannamento, in Florida sembrano tornate positive sul versante Nole. Il serbo tra pochi minuti affronterà proprio Grigor Dimitrov, al quale contenderà un posto nella finale di domenica. In palio, come al solito, roba grossa: il settimo titolo a Miami (sarebbe record assoluto e solitario) e soprattutto l’agognato centesimo titolo della carriera.